Quirinale

"Ancora lontana la piena parità". Il presidente Mattarella celebra le donne al Quirinale

La cerimonia, aperta dalla proiezione di un video di Rai Cultura dal titolo Lavinia e Artemisia, donne pittrici del '600, è stata condotta dall'attrice premio David di Donatello Teresa Saponangelo. Toccante il ricordo di Giulia Cecchettin

"Ancora lontana la piena parità". Il presidente Mattarella celebra le donne al Quirinale

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"Una nuova primavera, ma ancora lontana la piena parità". Il presidente Mattarella celebra le donne al Quirinale

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"Non esistono più settori, campi, recinti, barriere che limitino la creatività delle donne e la loro libera capacità di scelta. È una nuova primavera, che dobbiamo accogliere con soddisfazione, senza però dimenticare i tanti ostacoli che tuttora esistono, di natura materiale e culturale, per il raggiungimento di una effettiva piena parità". Con queste parole il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha evidenziato lo spirito delle celebrazioni della Giornata internazionale della donna ospitate al Palazzo del Quirinale. Quest'anno la manifestazione è stata dedicata alle "Donne dell'Arte". Il capo dello Stato ha spiegato che non bisogna "ignorare che sono ancora frequenti inaccettabili molestie, pressioni illecite nel mondo del lavoro, discriminazioni, così come da anni viene denunciato".

La cerimonia

La cerimonia, aperta dalla proiezione di un video di Rai Cultura dal titolo Lavinia e Artemisia, donne pittrici del '600, è stata condotta dall'attrice premio David di Donatello Teresa Saponangelo. Sono intervenute, portando la loro testimonianza, Etta Scollo, cantautrice, Francesca Cappelletti, storica dell'arte, direttrice della Galleria Borghese, Helena Janeczek, scrittrice, Chiara Capobianco, street artist, ed Eugenia Maria Roccella, ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità. Saponangelo ha letto brani tratti da Una stanza tutta per sè, di Virginia Woolf, e da uno scritto di Carla Accardi. Nel corso della manifestazione sono stati eseguiti i brani musicali dal titolo: Ho eletto l'amore a mio rifugio, testo di Mascha Kalèko, musica di Etta Scollo, Cantanotte e Donna vita libertà. Erano presenti il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, il presidente del consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, il presidente della Corte costituzionale, Augusto Antonio Barbera e il vicepresidente del Senato della Repubblica, Licia Ronzulli. Al femminile, come di consueto, la Guardia d'Onore del Palazzo del Quirinale.

L'arte come fonte di vita

"L’arte non è fuga dalla realtà, non rappresenta il superfluo. Chi la valuta così ha una visione angusta e distorta dell’esistenza e nega alla radice la natura stessa della persona umana, il suo innato e insopprimibile desiderio di ricerca, di ispirazione, di interpretazione della realtà", ha aggiunto il presidente Mattarella, sottolineando che "l’arte è parte essenziale della storia dell’umanità. Senza di essa il mondo sarebbe grigio e spento". Il capo dello Stato ha citato il drammaturgo romeno Eugène Ionesco che sosteneva: "Il bisogno di immaginare, di creare è fondamentale quanto quello di respirare. Respirare è vivere e non evadere dalla vità".

La doppia fatica delle donne

Mattarella ha commentato: "Le donne, nell'arte come in tanti altri campi, per esprimersi e realizzarsi hanno dovuto affrontare un supplemento di fatica, un di più di impegno, quasi un onere occulto e inspiegabile sulla loro attività. Come se a loro fossero richiesti obblighi ulteriori e dovessero superare continuamente esami e giudizi più rigorosi. Questo è un fenomeno purtroppo ben noto, ampiamente studiato, che affonda le radici in pregiudizi e stereotipi sulle donne che tuttora riaffiorano anche nelle società che si ritengono più avanzate".

Il pensiero alle artiste imprigionate

Il presidente della Repubblica si è soffermato anche sulle artiste imprigionate e sottoposte a vessazioni, a intollerabili divieti in tante parti del mondo."Dobbiamo sentirci coinvolti nella loro condizione e nelle loro aspirazioni - ha detto -. Le donne, con la loro sensibilità e la loro passione, hanno dato e danno molto all’arte, alla letteratura, allo spettacolo, a ogni ambito della cultura".

Il ricordo di Giulia Cecchettin

Un passaggio significativo è stato quello sui femminicidi, con il ricordo di Giulia Cecchettin. "Come non ricordarla - ha dichiarato Mattarella - la sua tragedia ha coinvolto nell'orrore e nel dolore l'intera Italia". Il capo dello Stato ha anche voluto salutare "ringraziandola per la sua presenza, l'assistente Alessandra Accardo, della polizia, intensamente impegnata sul fronte del contrasto alle violenze sulle donne". Infine, un plauso è stato tributato da Mattarella alla street art. "Abbiamo ascoltato Chiara Capobianco. Ricordo altre artiste italiane come Alice Pasquini, Giovanna Pistone, Mp5, Ale Senso, per cogliere il significato di un continuo dialogo con la dimensione del vivere. Vi è uno stretto rapporto tra i manifesti delle diverse espressioni artistiche e la crescita delle donne.

Affacciamoci per un momento a quella forma di manifestazione di fruizione pubblica rappresentata dalla cosiddetta street art".

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