Nellautunno del 1938 un imprenditore tessile della bergamasca, Emanuele Maffeis, ricevette una lettera da un sacerdote suo conterraneo, Angelo Roncalli, che tre anni prima era stato nominato Nunzio Apostolico in Turchia.
La missiva, proveniente da Istanbul, aveva lo scopo di segnalare Giuseppe Volpe, un operaio in cerca di lavoro e con una vasta famiglia a carico. Quella lettera di raccomandazione, apparentemente simile a tante altre, in realtà spicca per due particolari: il mittente era il futuro papa Giovanni XXIII, il destinatario il nonno di Eugenio De Giorgi, attore, regista e direttore artistico del Teatro Olmetto.
«Angelo Roncalli, in arte Papa Gioan», lo spettacolo in scena al Franco Parenti sino al 10 gennaio (con leccezione del 31 dicembre e del primo gennaio), inizia proprio da qui: da un episodio che si interseca con la storia familiare del regista e che, pur nella sua marginalità, mette in luce un aspetto trascurato della biografia del futuro pontefice.
Già perché, ancor prima di diventare Giovanni XXIII, Angelo Roncalli ebbe particolarmente a cuore la sorte di chi svolgeva un lavoro umile: le innovative affermazioni sui diritti dei lavoratori dellenciclica Mater et Magistra, promulgata nel 1961, furono infatti precedute da unintensa attività pastorale con importanti risvolti sociali e politici.
Lo spettacolo di De Giorgi si sofferma perciò sul sacerdote bergamasco che, pur essendo funzionario pontificio in partibus infidelium, non dimentica la condizione dei manovali della sua terra natale. Prosegue quindi con il Patriarca di Venezia che, nel 1956, quando il Partito Socialista Italiano organizza il suo congresso nella città lagunare, invia un messaggio di benvenuto incentrato sul significato evangelico della giustizia sociale e che, lanno seguente, solidarizza con gli operai di Porto Marghera e si batte per il miglioramento delle loro condizioni di lavoro.
Si interrompe infine prima che il metropolita di Venezia diventi nel 1958 papa, perché «già le sue azioni da semplice sacerdote e da vescovo chiosa De Giorgi ci permettono di intuire la diversa idea di chiesa che aveva maturato questo uomo di umili origini, dalla grande sensibilità e dallingegno particolarmente sottile».
In scena, a raccontare le vicende di Angelo Roncalli, è Gioan, un contadino che ha un nome molto frequente nel bergamasco: lo stesso nome che verrà scelto, al momento dellinvestitura, dal futuro pontefice.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.