Raffiche di Maestrale sulla Regione

L’associazione culturale vuol «contribuire al dibattito», in realtà studia piani sui temi più importanti, dall’industria ai rifiuti

Raffiche di Maestrale sulla Regione

«Sì, ma per favore del piano sulla disoccupazione scrivete in un box a parte». Claudio Burlando è un instancabile, dicono affannati i suoi collaboratori. Accentra anche molto, perché vuol presenziare sempre. Ci sono degli svantaggi, a parte le ore di sonno perse e i pranzi saltati. L’associazione Maestrale, per esempio. L’aveva creata lui, nel dicembre 2003: un’associazione culturale che contribuisse attivamente al dibattito sui temi più importanti della città. Una sorta di laboratorio di riflessione e confronto, che infatti è suddiviso in dieci gruppi di lavoro, dalla Sanità all’Ambiente, dall’Economia alla Sport.
Sembra un doppione degli uffici della Regione, ecco, non fosse altro che il presidente è sempre lui. Di qui il consiglio ai giornalisti, perché le questioni che riguardano gli assessori andrebbero distinte da quelle di Maestrale, quindi meglio se finiscono in un box a parte. Lui, Burlando il doppio presidente, la mette così: «Il sindaco Giuseppe Pericu auspicò che associazioni culturali fossero utili a chi ha responsabilità di governo, io cerco di metterlo in pratica». Lui con se stesso, ma tutto fa insomma. Imbarazzi istituzionali a parte, c’è che anche l’attività dell’associazione ne risente. Gli iscritti crescono, hanno superato quota 700, i gruppi di lavoro elaborano, c’è un piano sui rifiuti già pronto per esser valutato, ma l’attività riprende soltanto adesso dopo uno «stand by», così lo chiama Burlando, di mesi, perché la campagna elettorale prima e l’avvio della nuova legislatura poi hanno impedito a Burlando di occuparsene a tempo pieno. «Ero affaticato - sorride -. Ma adesso riuscirò a partecipare di più, e poi la struttura nel frattempo è cresciuta, quindi dovremmo riprendere a ritmi più sostenuti».
Si parte oggi con il workshop Economia, impresa e lavoro che presenterà le proposte per sviluppo e occupazione. Relatori, oltre a Burlando, gli assessori Margherita Bozzano e Renzo Guccinelli, il presidente di Capitalimpresa e consigliere d’Amministrazione Erg Riccardo Garrone, l’amministratore delegato di Sogegross Maurizio Gattiglia, il segretario generale di Cgil Liguria Anna Giacobbe e l’amministratore delegato di Costa Crociere Pierluigi Foschi. Significa che si parlerà di tutto, dall’industria al turismo passando attraverso il porto. In un momento, sottolinea Burlando, in cui la Liguria sta ridefinendo la propria identità socio-economica, riuscendo a «garantire qualche assestamento del sistema produttivo» e con «un riposizionamento dell’apparato produttivo su segmenti economici più avanzati» come dimostrano la trasformazione di Sestri Ponente in cantieri da crociera, il rilancio di Riva Trigoso e Muggiano per le Fremm, l’investimento sull’acciaio o l’operazione Piaggio.


La speranza è che la Liguria, la prima regione ad aver dovuto affrontare la crisi industriale, dia i primi segnali di un processo di reindustrializzazione. C’è anche un piano contro la disoccupazione, nel box a parte.

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