Ragazzo in coma, mix di alcol e anfetamina

Migliorano le condizioni del 17enne svenuto in discoteca I carabinieri a caccia del pusher che ha venduto le pastiglie

Un mix di alcol e anfetamina. La conferma è arrivata oggi dalle analisi di laboratorio. È quel cocktail micidiale che ha ridotto in coma Roberto, il diciassettenne di Carminate, ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Desenzano. È il cocktail che lo ha gettato a terra, rigido come un pezzo di legno un secondo dopo avere ingoiato una, forse due pastiglie, consegnategli da chissà chi. È rimasto rigido e freddo nel mezzo del parcheggio del Mazoom, discoteca del Basso Garda, meta notturna di torme di giovani alla ricerca di droga e divertimento. Lì, Roberto e i suoi due amici di Lentate, hanno trovato probabilmente l'uno e l'altro, piombando nella notte sulle piste della megadiscoteca, come ogni sabato stracolma di giovani, dicono seicento. Sicuramente il diciassettenne milanese ha trovato la droga, mentre ancora ieri i carabinieri stavano cercando lo spacciatore che gliel'ha ceduta, gettandolo in fin di vita. Roberto nel letto della Rianimazione ha dato ieri segni di un leggero miglioramento. I medici confermano la prognosi e lo tengono in coma farmacologico, ma ci sono più speranze rispetto alle prime ore del ricovero. Strettissimo il riserbo sulle indagini di cui ieri ha brevemente parlato il procuratore della Repubblica di Brescia, Giancarlo Tarquini, che le coordina. Non ci sarebbero indagati - ha affermato il magistrato - . Anche se domenica mattina i carabinieri hanno trovato due ragazzi in possesso di pasticche, subito sequestrate. Secondo i due giovani ginseng, sostanza un po' troppo naturale e che fa sorridere in un mercato dello sballo sempre più esigente e tecnologico. Piuttosto gli investigatori sono convinti si tratti di droga sintetica, ma aspettano il completamento delle analisi per dirlo. E soprattutto per capire se in quelle pasticche c'è anfetamina, la sostanza che è stata trovata nel sangue di Roberto e che è responsabile del coma in cui ancora versa. In assenza di indagati - domenica mattina in tutto sono stati controllati circa dieci ragazzi - la denuncia è contro ignoti «per spaccio di droga e danno fisico procurato da altro reato». Un'accusa alla quale i carabinieri di Desenzano lavorano per associarvi un volto e un nome anche attraverso la visione dei filmati delle telecamere a circuito chiuso, in particolare quelle puntate sul parcheggio, luogo privilegiato dagli spacciatori per lo scambio con i clienti. Non pare abbiano ricavato molto dalle dichiarazioni dei due amici di Roberto, che avrebbero solo confermato di averlo visto mentre ingeriva una pasticca.

Così mentre qualche nuova speranza si apre per Roberto - che pare rispondere bene alle cure disintossicanti -, resta nell'ombra il pusher che gli ha fornito la droga. Quanta, saranno le prossime analisi di laboratorio a stabilirlo.

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