Roma multietnica fa litigare il I municipio con il Campidoglio e fa esplodere la polemica tra associazioni islamiche e vertici municipali per la preghiera di fine Ramadan allEsquilino. Fino a seimila musulmani si ritroveranno oggi a piazza Vittorio, dalle 8,30 e per tutta la mattinata, in una manifestazione che però, sostengono gli organizzatori, si è vista negare il nulla osta per loccupazione del suolo pubblico dal Municipio I. «La cosa assurda - dice Nure Alam Siddque, più conosciuto come Bachcu, dellassociazione bengalese Dhuumcatu - è che lautorizzazione è stata richiesta per uno spazio di nemmeno un metro quadrato, appena 60 per 80 centimetri, quello dove si sistema il Minbar, un palchetto di legno con due gradini dove limam sale per il sermone. Lautorizzazione poi è stata chiesta ben due mesi fa, e solo da due giorni abbiamo saputo dalla questura che era stata negata dal presidente Lobefaro. La manifestazione è stata autorizzata dalla questura ma non dal Municipio, segno evidente che in Italia e a Roma, lattività di culto, che non sia quello cattolico, è ancora un problema grosso».
Il presidente del Municipio I spiega che la decisione di negare lautorizzazione è stata presa dopo lesperienza dello scorso anno: «Piazza Vittorio - ricorda Lobefaro - venne lasciata in condizioni indicibili: olio di cucina sui marciapiedi, immondizie e resti di alimenti. Ricevetti tantisime lettere di protesta da parte dei cittadini per quellepisodio. E voglio subito sgomberare il campo da possibili equivoci, non si tratta di una questione di tipo ideologico o religioso, ma solo di decoro urbano. Basta pensare che ho da poco negato lautorizzazione per piazzale dei Partigiani a unassociazione di volontariato cattolico».
La preghiera comunque oggi si farà. «È intervenuto il gabinetto del sindaco - continua Bachcu - e il presidente del Consiglio del Municipio I ci ha fatto sapere telefonicamente che potremo stare a piazza Vittorio. La questura ha autorizzato la manifestazione, ma per quanto riguarda il Minbar, cè sempre il rischio che i vigili urbani arrivino e lo sequestrino visto che loccupazione del suolo pubblico del Municipio I ufficialmente non cè». Un accordo informale, quello «guadagnato» dagli organizzatori della preghiera, che non piace a Lobefaro: «Allora vorrei capire perché lo stesso gabinetto del sindaco ha negato il permesso a una manifestazione di auto depoca alla quale io invece avevo dato parere positivo - dice il minisindaco del centro storico - Ancora una volta si dimostra che il Municipio non conta niente...».
La giornata di oggi a piazza Vittorio prevede quattro turni di preghiera che dureranno tutta la mattinata. Si alterneranno imam di nazionalità diverse, due del sud est asiatico, uno del Marocco e uno del Senegal. «Lobiettivo di questa preghiera collettiva allaperto - spiegano dallassociazione Dhuumcatu - è quello di promuovere la convivenza pacifica tra i popoli e avviare un dialogo conoscitivo tra le religioni». A piazza Vittorio, il giorno della «Eid-ul-fitr» le comunità più rappresentate saranno quelle del Basngladesh, dellIndia e del Pakistan altre a quelle del nord Africa, Marocco in testa. Con loccasione, dicono dallassociazione Dhuumcatu, «i musulmani di Roma chiedono il riconoscimento ufficiale della festività di fine Ramadan per poter essere più facilmente presenti alla preghiera finale, senza dover chiedere il permesso al datore di lavoro, permesso che spesso è difficile o impossibile da ottenere».
«Vorremmo anche - dice Bachcu - poter svolgere le preghiere in un luogo centrale, come è lEsquilino, senza dover ogni qualvolta andare alla grande Moschea di Roma, che per molti resta davvero troppo lontana e difficilmente raggiungibile in tempi brevi».
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