Rapina l’auto a un tassista ma va subito a schiantarsi

Un giovane balordo, sembra di origine slava, rapina un taxi e tenta di fuggire ma, avendo forse poca dimestichezza con il cambio automatico della vettura, finisce contro due auto in sosta. Il banditello balza dall’auto svelto come un gatto e fila via, sparendo nella notte milanese. Lasciando con un palmo di naso Giuseppe G., 54 anni, costretto a rimirarsi i resti della sua Mercedes E 270. L’altra sera verso le 23.30 il tassista era fermo a bordo della sua auto nei pressi della stazione Centrale, quando arriva questo giovane extracomunitario che parlava un italiano con forte accento «slavo» gli chiede di essere portato da qualche parte. L’uomo ha qualche sospetto sulle reali intenzioni del «cliente» quindi cerca di prendere tempo, vuole vedere i soldi. Ma in cambio ottiene solo il deciso intervento del banditello che salta dentro l’abitacolo e intima alla vittima di ingranare la marcia e partire «O ti ammazzo» sibila, anche se non mostra alcuna arma. La Mercedes parte, imbocca via Ferrante Aporti e nei pressi di via Oxiglia il «cliente» tira un cazzotto in testa a Giuseppe G., lo scaraventa fuori dall’abitacolo e prosegue la corsa da solo. Lo «slavo» però non fa però molta strada. Appena arrivato in piazza Morbegno inizia a sbandare e finisce la sua corsa contro due auto in sosta.

«Forse perché non era pratico delle macchine con il cambio automatico», spiegherà più tardi alla polizia lo sfortunato tassista. A questo punto però, con la vettura ormai inservibile al rapinatore non resta che un’ingloriosa fuga.

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