Al via la rassegna «Cantatibus» alla scoperta degli organi in città Bach, Buxtehude e Frescobaldi

«La musica organistica? Negli ultimi dieci anni in città ha avuto un vero e proprio boom. La gente frequenta di più i concerti e in tanti hanno scoperto la bellezza delle pagine sacre». Parla Maurizio Salerno, organista titolare di Santa Maria della Passione, e racconta della rassegna «Cantantibus Organis», coordinata da lui e dall’associazione «La Cappella musicale»: al via da domani a Sant’Alessandro (ore 17.30 musiche di Sweelink e Bach), ogni domenica un concerto gratis in una delle sei chiese scelte per il ciclo; appuntamenti fino a giugno 2010. Un viaggio culturale dal Cinquecento all’Ottocento fra storie, armonie, riti e liturgie. A conti fatti, una quarantina di date in tutto. «Si può dire che là dove è nato o è stato recuperato uno strumento ha visto la luce un programma», spiega. L’ultimo organo inaugurato dopo il restauro qualche mese fa è quello di San Nicolao della Flue, zona Forlanini; e ancora, lo strumento di Sant’Alessandro uno dei primi, poi quello di San Simpliciano nato all’inizio degli anni Novanta: «Un Ahrend bachiano, particolarmente adatto al Barocco tedesco».
Difficile usare la bussola in un cartellone così vasto e variegato. Salerno considera ogni recital «qualcosa di unico e degno della massima attenzione», per questo non si sbilancia. Ma per chi nulla o poco sa di musica organistica e dei suoi repertori, ecco una mini-scelta arbitraria: l’11 ottobre per esempio, brani di Handel a Santa Maria della Passione (ore 16.30, organista: Claudio Brizzi); il 21 febbraio, il recital «La salita di Mosè secondo Gregorio di Nissa» a San Simpliciano (ore 17, organista: Maurizio Croci); e il 21 marzo pagine di Valerj, Galuppi e Bach a San Nicolao della Flue (ore 17, organista: Maurizio Croci).
«Milano è la capitale di questo genere - afferma -. La qualità dell’offerta è alta da tutti i punti di vista. Il pubblico è assai partecipe, basti pensare che a Santa Maria della Passione siamo sui 400 spettatori a volta». Così in alcune altre chiese, dicono nell’ambiente. Del resto pochi resistono tra quelli che almeno una volta hanno avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo coi suoni orchestrali a canne. Sulle panche delle chiese ad ascoltare ci sono un po’ tutti, dalle famiglie ai single, dalle casalinghe ai viaggiatori, dai bambini agli anziani... «È una musica che ben si sposa all’ambito sacro. Ha aspetti poetici, visionari e magici...», suggerisce.

Ma da che parte cominciare gli ascolti davanti a un mare di repertori? «Intanto tra i grandi maestri ci sono Bach, Buxtehude e Frescobaldi», è il suggerimento. Poi per leggere qualcosa si può andare in libreria e chiedere del titolo «Vita, arte, opere di Johann Sebastian Bach», firmato Johann Forkel.

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