da Milano
Deduzione completa dei canoni pagati dagli inquilini con reddito annuo inferiore a 50mila euro e aumento della detrazione degli interessi sui mutui per lacquisto della prima casa. Sono queste le principali proposte del «pacchetto casa», presentato ieri dal viceministro alle Infrastrutture Ugo Martinat e trasmesso al ministro dellEconomia Domenico Siniscalco in vista della prossima Finanziaria.
«Un piano - ha spiegato Martinat - che punta a fare uscire dal sommerso la maggior parte degli affitti in nero». E che, secondo le stime del viceministro, «avrebbe un peso sullerario di appena 150, 200 milioni di euro». Per salpare, la «rivoluzione» del mondo degli affitti dovrà però non solo superare le resistenze del titolare del ministero di via XX settembre («Spero - ha confessato Martinat - che Siniscalco trovi la copertura necessaria e si possa partire con una forte iniziativa sociale») ma anche lopposizione dei proprietari immobiliari.
La deduzione completa delle locazioni per le fasce più deboli indurrà infatti gli affittuari a spingere per lemersione dei contratti sommersi. Un problema non irrilevante visto che le famiglie che vivono nella «zona dombra» sono varie centinaia di migliaia: «La mia proposta - continua Martinat - parte da un dato oggettivo: la Guardia di finanza ha dichiarato che circa il 40% degli affitti sono, totalmente o parzialmente, in nero».
Per aiutare «la digestione» della misura ai proprietari, il piano prevede anche lo sgravio Irpef per chi affitta a canoni più bassi alle categorie disagiate.
Forte dellesperienza positiva della misura che aveva introdotto le detrazioni delle ristrutturazioni, Martinat continua con la «strategia sociale» per regolare anche la giungla del mercato degli affitti.
Nel nuovo «piano casa» è stata introdotta anche lestensione a tutti i Comuni, e non solo alle grandi città, delle agevolazioni previste per le locazioni a canone concordato. «Per la proprietà medio-grande sarebbe un vantaggio stipulare simili contratti di affitto - ha spiegato Martinat -, non solo usufruirebbero delle riduzioni sullIci, ma si vedrebbero garantita una quota interessante di riduzione del reddito imponibile».
Tradotta in cifre, la proposta prevederebbe un aumento del 5% - dal 30 attuale al 35% - della riduzione del reddito imponibile derivante dal canone per contratti «agevolati». Se questo punto passasse, «avremmo a disposizione un pacchetto di appartamenti da mettere a disposizione a livelli calmierati dando sollievo allemergenza abitativa».
Ma il pacchetto targato Martinat è stato accolto in modo freddo, sia dalle associazioni dei piccoli proprietari, comera prevedibile, che dai rappresentanti degli inquilini. Scettici, entrambi, sulla disponibilità dei fondi a disposizione. «Non pretendiamo - si è lamentato Angelo De Nicola, vicepresidente dellUppi, lUnione piccoli proprietari immobiliari - che Roma, il cui Comune già concede sgravi sullIci ai proprietari che affittano a canone concordato, si uniformi a quanto fatto da Bologna, Firenze e Torino che hanno azzerato la tassa sugli immobili per chi affitta a canone concordato, ma per il 2006 noi chiediamo di ridurre ulteriormente il prelievo dal 4,9 per mille (rispetto al canonico 6 per mille) al 2».
Polemico anche Ferruccio Rossini, segretario generale del Sicet, Sindacato inquilini casa e territorio, che punta il dito contro la gestione delle politiche residenziali.
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