Maria Sorbi
Più studenti avrà una scuola, più finanziamenti riceverà. Al di là del fatto che sia pubblica o privata. Le risorse saranno infatti distribuite esclusivamente in base al numero di iscritti in un istituto e alla qualità dellinsegnamento. È una delle principali novità della riforma dellistruzione che la Regione Lombardia sta mettendo a punto. Per ora sono state scritte le linee guida, vale a dire la cornice del provvedimento, e nei prossimi mesi sarà steso il progetto di legge vero e proprio. Un testo che, prima di tornare in giunta per le varie integrazioni, sarà discusso con sindacati e associazioni del mondo della scuola. Si punta ad arrivare alla votazione del Consiglio regionale entro lestate e quindi ad applicare la nuova legge a partire dallinizio del prossimo anno scolastico 2007-2008.
«Attraverso il principio della quota capitaria, cioè dei fondi assegnati a seconda del numero di studenti - spiega lassessore lombardo allIstruzione e Formazione, Gianni Rossoni (Fi) - saranno assegnate risorse alle istituzioni scolastiche e formative pubbliche e private. In questo modo valorizzeremo la responsabilità educativa delle famiglie, assicurando loro una reale libertà nella scelta dellistituto cui iscrivere i figli».
La riforma dellistruzione prevede la piena attuazione dellautonomia e punta, attraverso il decentramento, a correggere alcuni vizi di forma. A cominciare dalla sovrapposizione di ruoli tra gli organismi territoriali di governo (ufficio scolastico regionale, Province, Comuni, istituzioni scolastiche) che «oltre a creare caos producono ingenti dispersioni di risorse». Lassessore Rossoni anticipa che la nuova legge stabilirà il trasferimento delle strutture ministeriali decentrate alla Regione Lombardia. «Non è infatti nostra intenzione - spiega il rappresentante della squadra del presidente lombardo Roberto Formigoni - accollarci il carrozzone statale, ma piuttosto ottimizzare lattività e ridurre gli sprechi».
Altra novità. Alla fine dellanno scolastico, gli studenti non saranno gli unici a essere promossi o bocciati. Anche gli istituti scolastici riceveranno le loro pagelle e saranno valutati almeno in due materie: quantità di ragazzi iscritti e qualità della formazione offerta. Giudice imparziale delle scuole da dieci in condotta e di quelle meno diligenti sarà il cosiddetto «valutatore indipendente», scelto dalla Regione Lombardia attraverso un bando. Si tratta di una sorta di agenzia di rating che si pronuncerà sulle performance degli istituti nel corso dellanno. In base ai voti che darà il valutatore, si potranno determinare i finanziamenti da assegnare a ogni scuola.
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