Sarà esposta nella cattedrale di Bergamo fino a lunedì 10 maggio lurna con il corpo del beato don Carlo Gnocchi, il sacerdote impegnato nella cura dei «mutilatini», i bambini rimasti mutilati nellultima guerra mondiale, e cappellano della divisione degli alpini «Tridentina» durante la campagna di Russia.
Levento religioso è stato organizzato in concomitanza con la «tre giorni» delladunata degli alpini in programma a Bergamo fino a domenica 9 maggio.
Liniziativa - fa sapere la fondazione don Gnocchi in una nota - è stata accolta «con entusiasmo dal vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi», e permetterà a «decine di migliaia di penne nere presenti alladunata nazionale, e di semplici fedeli» di rendere omaggio al beato.
La traslazione dellurna è avvenuta nel pomeriggio del 6 maggio, quando le spoglie di don Gnocchi lasceranno lattuale sede - la cappella S. Maria Nascente di Milano della fondazione Don Gnocchi - e saranno portate nella cattedrale «S. Alessandro» di Bergamo, in città alta. Alla celebrazione erano presenti diverse personalità della città lombarda: il vescovo, don Francesco Beschi, il sindaco, Franco Tentorio, e il presidente della Provincia, Ettore Pirovano.
La cerimonia di beatificazione di don Gnocchi si è tenuta al Duomo di Milano il 25 ottobre del 2009 alla presenza dellarcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, e di migliaia di fedeli.
Il Beato Carlo Gnocchi nacque in un paese della pianura lombarda, a pochi chilometri da Lodi, da Enrico e Clementina Pasta, sarta. Ultimo di tre fratelli, perse il padre nel 1907, all'età di 5 anni. Trasferitosi a Milano con la famiglia, perse in pochi anni i due fratelli, Mario, nel 1908, ed Andrea, nel 1915, a causa della tubercolosi.
Venne ordinato sacerdote nel 1925, dall'Arcivescovo di Milano, Eugenio Tosi, e lo stesso anno celebrò la sua prima messa a Montesiro.
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