Renzo Bossi si scatena contro i negozi abusivi

Il nodo il gola per un attimo si fa sentire, ma passa subito. Lasciando il posto a un piglio deciso e incalzante. Il primo intervento di Bossi jr in Consiglio regionale si conclude con una mozione approvata. Punto per la Lega. La Trota debutta in aula e, fra le attese generali, impugna per la prima volta il microfono dai banchi leghisti. Renzo, il figlio del leader della Lega, ha presentato una mozione targata Carroccio, di cui è primo firmatario, contro l’abusivismo nel commercio ambulante.
Il documento, che è stato approvato, invita la giunta del Pirellone a costituire un tavolo di confronto con le associazioni di categoria e l’assessorato competente per valutare se inserire l’obbligo della presentazione annuale del Durc (il documento unico di regolarità contributiva) come condizione necessaria al rilascio dell’autorizzazione comunale per l’occupazione del suolo pubblico, oppure inserire una modifica alla carta di esercizio vigente in Regione Lombardia.
Questo perché, secondo le norme in vigore, per ottenere l’autorizzazione al commercio ambulante è sufficiente certificare di essere iscritti agli enti previdenziali ed assistenziali, ma non avviene la verifica della regolarità dei pagamenti.


«Una lacuna - ha spiegato Renzo Bossi - che potrebbe essere colmata proprio dall’obbligo di presentazione del Durc, strumento a tutto vantaggio degli ambulanti onesti e volto al contrasto all’evasione fiscale».
Il vero debutto della Trota risale in realtà alla prima seduta del Consiglio quando, assieme a Nicole Minetti (Pdl), ha chiamato al voto del presidente dell’aula tutti i nuovi colleghi.

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