Residenti in rivolta per suk, traffico e Lambro «nero»

Sei mozioni in pochi mesi votate all’unanimità dal Consiglio di zona 3 per sensibilizzare palazzo Marino sui problemi di Lambrate. Ogni volta senza nessun risultato. È la denuncia del presidente della commissione Lavori pubblici di via Sansovino, Leo Siegel, secondo cui «la gente è inferocita e si chiede perché debba pagare le tasse comunali se poi non l’ascolta nessuno». La questione più esplosiva è quella del mercato del baratto a Cascina gobba, un suk che ogni venerdì, sabato e domenica si popola di immigrati dell’Europa dell’Est, riempiendosi di merce contraffatta, di contrabbando o rubata. Altro problema scottante quello del villaggio «Le Casette», quartiere residenziale di proprietà pubblica dove 117 famiglie sono costrette a vivere sotto tetti di amianto, senza che si riesca a trovare i fondi per la bonifica. E sempre dal punto di vista ambientale un'altra mozione ha riguardato l’inquinamento del Lambro, che Siegel definisce «una vera e propria fogna a cielo aperto». Tre invece le richieste inascoltate sul fronte viabilità. In primo luogo quella di rendere gratuito per i residenti il parcheggio a pagamento dell’Atm in via Rizzoli, perlopiù inutilizzato, per liberare le strade circostanti dalla piaga della sosta selvaggia. Inoltre risolvere il problema dell'inquinamento acustico e ambientale lungo la direttrice di via Porpora. E infine affrontare la questione della tangenziale est, su cui si scarica il traffico di accesso verso l’intera città.

Su un altro tema caldo nei giorni scorsi i lambratesi hanno organizzato anche una raccolta firme, per chiedere l’apertura di un comando della Polizia locale in via Trentacoste. La sede dei vigili più vicina si trova infatti a Loreto e dunque la zona si sente priva di un presidio fisso per combattere la microcriminalità e controllare il traffico.

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