La riabilitazione in Sardegna e Toscana è ancora priva di strutture adeguate

Insufficiente nel nostro Paese la riabilitazione: ancora oggi, dopo l'evento acuto, la maggior parte delle regioni, è sotto il limite dei posti-letto,con evidenti discrepanze Nord-Sud dei modelli assistenziali. É questo uno degli aspetti emersi dall'indagine promossa dalla Società italiana di medicina fisica e riabilitativa (Simfer) effettuata dal Consorzio per ricerca economica applicata in sanità) - università degli Studi di Roma Tor Vergata. Gli standard di programmazione sanitaria previsti dalla legge 135 del 2012 indicano - sulla base delle degenze medie effettuate - un tasso di ospedalizzazione ottimale per la riabilitazione e lungodegenza di 7 ricoveri (ordinari) per mille abitanti. A Trento e Bolzano, come in Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte l'ospedalizzazione supera il 7 per mille. Molto inferiore il limite auspicato, è la collocazione della Sardegna e della Toscana, rispettivamente con il 3,29 e 4,03 ricoveri per 1.000 abitanti, eccetto il Lazio che si avvicina al tasso ottimale con il 6,4 per mille abitanti. «Ancora una volta – osserva il professor Federico Spandonaro, dell'università degli studi di Roma Tor Vergata, presidente di Crea - si evidenzia la forte discrepanza tra i modelli assistenziali Nord-Sud. La difformità strutturale e di offerta – dice ancora il professor Spandonaro - si ripercuote anche sui costi: 250 euro per una giornata di degenza in riabilitazione contro i 493 euro in acuto per un complessivo di 8,2 milioni di giornate in riabilitazione, contro 49,6 in acuto, per anno.

La differenza dei costi è anche contrassegnata dalle differenze: dai 9.592 euro in Campania ai 4.248 in Puglia. Le degenze medie passano da 35 a 17 giornate rispettivamente nel Lazio e nella Puglia, non esiste un modello di riabilitazione condiviso.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica