Milano - Aveva architettato bene la sua azione criminosa: chiamava e prendeva appuntamenti con la prostituta per poi ricattarla o violentarla. E per non farsi intercettare aveva denunciato preventivamente denunciato lo smarrimento del cellulare.
Rapina e violoenza Secondo la ricostruzione, l’11 febbraio scorso il giovane, dopo averla contattata per telefono, è riuscito ad avere un appuntamento con la romena e, una volta entrato in casa, le ha puntato un coltello alla gola e si è fatto consegnare 1.400 euro. Per non essere rintracciato, ha poi deciso di presentarsi alla polizia per denunciare lo smarrimento del telefono e della sim-card con le quali aveva telefonato alla giovane. Con un altro telefono, il 13 marzo, ha fissato un altro appuntamento con la donna, la quale spaventata stavolta gli ha detto di non avere soldi da dargli, e lui l’ha stuprata. Il 26 marzo, poi, ha di nuovo telefonato alla prostituta minacciandola pesantemente e dicendole che doveva dargli altri soldi, altrimenti l’avrebbe seguita e pedinata.
Denuncia A quel punto, la giovane ha deciso di denunciare tutto alla polizia e ha riconosciuto davanti agli investigatori l’uomo attraverso un album fotografico di sospetti. Gli inquirenti sospettano che il giovane possa aver compiuto altri episodi simili e per questo il pm Ghezzi ha lanciato un appello, dicendo che coloro che hanno subito violenze o hanno motivo di conoscere il sospetto stupratore possono presentarsi al commissariato di Porta Garibaldi - Venezia.
Il giovane, 27 anni, nato a Rho (Milano), un metro e ottantacinque di altezza, capelli neri corti, è stato arrestato ed è finito in carcere nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal pm di Milano Marco Ghezzi. Verrà interrogato domani dal gip di Milano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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