Ricostruito capolavoro rinascimentale
26 Settembre 2005 - 00:00È una scultura in legno policroma
In occasione della mostra «Maestri della scultura lignea nel Ducato degli Sforza», in programma dal 21 ottobre al 29 gennaio presso il Castello Sforzesco di Milano, è stata ricostituita una delle opere più significative del Rinascimento lombardo, ovvero, unancona policroma prodotta dalla bottega dei De Donati e proveniente dalla scomparsa chiesa di San Giovanni in Pedemonte a Como.
Il progetto espositivo delineato dal Comitato Scientifico della mostra, presieduto da Giovanni Romano, ha coinvolto nel ruolo di prestatori le principali istituzioni museali europee che possiedono raccolte di sculture in legno. Infatti, i quattro pannelli che compongono lancona sono oggi conservati presso il Bode Museum di Berlino, presso il Museo della Slesia di Opava e presso il John and Mable Ringling Museum of Art di Sarasota. Inoltre, il Museo Bode di Berlino, insieme alle Raccolte dArte Applicata del Castello Sforzesco, ha dato vita a un accordo nel campo del restauro delle opere lignee.
Tale accordo nasce sulla scia delleccezionale prestito che il Museo Bode ha concesso alliniziativa milanese, ovvero la formella in legno dorato e dipinto dei fratelli De Donati e Martino di Castello di Caspano «San Pietro Martire lascia i confratelli», proveniente dallancona smembrata di San Pietro Martire della chiesa scomparsa di San Giovanni in Pedemonte di Como.
Leccezionalità risiede nel fatto che listituzione tedesca molto raramente concede prestiti di sculture policrome.
Secondo il protocollo dintesa, il Museo tedesco condurrà in primo luogo unanalisi sullopera dei fratelli De Donati e Martino di Castello e, in secondo luogo, si produrrà un contatto con i più importanti restauratori italiani e con quei funzionari che hanno condotto negli ultimi ventanni azioni in questo campo.
A sovrintendere il lavoro è stato istituito un comitato scientifico costituito da Claudio Salsi, direttore delle Raccolte dArte Applicata del Castello Sforzesco, Francesca Tasso, conservatore delle medesime, Michael Knuth e Bodo Buczynski, rispettivamente curatore delle sculture italiane e capo restauratore della sezione sculture del Museo Bode.