Centralini che non funzionano. Una burocrazia che costringe a presentare i ricorsi in sette (!) copie. Eppure il Tar della Lombardia è riuscito a mantenere anche nel 2009 il trend positivo che nel corso degli ultimi quattro anni ha permesso di ridurre del 40,6% dei ricorsi pendenti.
È uno dei dati diffusi ieri nel corso della inaugurazione dellanno giudiziario che si è tenuta al Tar di Milano. «I ricorsi pendenti al 31 dicembre 2005 erano 30.675 - ha detto durante il suo discorso il presidente del Tar Piermaria Piacentini - alla fine del 2009 i ricorsi pendenti erano 18.208». Una differenza di 12.467 (-40,6%) ricorsi pendenti in meno. Soddisfatto di questi dati Piacentini: «Se riusciremo a mantenere un simile trend entro i prossimi tre o quattro anni potremmo anche raggiungere una mole fisiologica di arretrato calcolata su una durata media del processo di un anno, o un anno e mezzo».
Nella sua relazione Piacentini ha ammesso che la riduzione degli arretrati è stata resa possibile soprattutto dalla liquidazione di una massa notevole di processi ingialliti dal tempo e ormai sorpassati dai fatti, «i cari estinti, come li chiamiamo»: «Molti dei 3.800 decreti presidenziali che ho ricordato costituiscono una pura e semplice certificati di avvenuto decesso». «Proprio in questi giorni ho firmato il decreto di estinzione di due ricorsi del 1989 che in fase di appello si erano persi nei meandri del Consiglio di Stato». Ciò non toglie che, compatibilmente con le tante difficoltà, il Tar lombardo secondo Piacentini stia lavorando bene.
Ma la parte più accorata della sua relazione il presidente del Tar la dedica al cittadino qualunque, che potrebbe considerare le sentenze della giustizia amministrativa come un campionario di cavilli formali poco attento alla sostanza dei problemi: «Certo, in moltissimi casi le regole sono troppe, antiquate, farraginose.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.