Rignano Flaminio, 11 quesiti per i bambini

Rignano Flaminio, 11 quesiti per i bambini

Tre mesi per trovare le prove, 50 giorni per valutare gli incubi dei bambini. Primo atto, ieri mattina, alla Procura di Tivoli, dell’incidente probatorio chiesto dal pm Marco Mansi sui presunti abusi sessuali alla materna comunale Olga Rovere di Rignano Flaminio. Salgono intanto a 25 le denunce per le presunte violenze avvenute durante l’anno scolastico 2005-2006. Sotto accusa quattro maestre (Patrizia Del Meglio, Silvana Candida Magalotti, Marisa Pucci, Assunta Pisani), una bidella (Cristina Lunerti), il marito della prima, l’autore televisivo, Gianfranco Scancarello, e un benzinaio cingalese, Kelum Weramuni De Silva, arrestati il 24 aprile (esclusa la Pisani) e scarcerati il 10 maggio dal Tribunale della Libertà.
Un’inchiesta difficile, che per i magistrati del Riesame è stata segnata da «contraddizioni e vizi metodologici» tanto da rispedire a casa i presunti pedofili dopo 16 giorni di carcere. Ieri la prima tappa dell’udienza per conferire le nomine ai consulenti incaricati di stabilire l’idoneità dei 19 bimbi a testimoniare sulle presunte violenze. Ai primi sei indagati nei giorni scorsi si è aggiunta la maestra di sostegno Assunta Pisani, 43 anni, appartenente alle classi delle colleghe Magalotti e Del Meglio. Per il gip Elvira Tamburelli saranno la dottoressa Angela Gigante, neuropsichiatra infantile, nonché le psicologhe Marilena Mazzolini e Antonella Di Silverio a «interrogare» le parti lese. Degli 11 quesiti posti dal gip ai periti, sei riguardano le psicoterapeute. Un accertamento, il secondo dopo quello della psicologa Marcella Battisti Fraschetti, da effettuare su «blocchi» di 4 o 5 bambini. In caso di esito positivo del primo blocco, se il pool di esperti li dichiarerà idonei, cominceranno gli interrogatori del gip, senza aspettare il completamento degli altri blocchi che procederà, comunque, in parallelo. La perizia si svolgerà in una sede «protetta», nell’istituto di neuropsichiatria infantile dell’Università La Sapienza, in via dei Sabelli.
A questo punto le dichiarazioni dei minori avranno valore di prova in caso di rinvio a giudizio, nell’eventualità di un processo. L’8 giugno gli esperti del Ris avvieranno gli esami di laboratorio sulle impronte digitali e sui reperti organici rilevati il 12 ottobre. L’incarico è stato affidato a quattro militari del reparto investigazioni scientifiche dell’Arma, guidati dal capitano Carlo Giovanni Romano, biologo e comandante della sezione biologia al Ris di Messina. Tempo massimo per completare le perizie 90 giorni. Al microscopio i 100 peluche sequestrati ai coniugi Scancarello, tracce biologiche dall’auto della Pucci, pc e video. Per l’avvocato Giosuè Naso che difende la Magalotti, i tempi dell’incidente probatorio saranno lunghi, al punto che «se qualcuno dei primi bambini è effettivamente in condizione di rendere dichiarazioni le raccoglieremo con un anno di ritardo».

Per Franco Merlino, legale di parte civile assieme al collega Antonio Cardamone, «inizia un percorso di accertamento della verità che servirà a sgomberare il campo dalla presunta psicosi collettiva». «L’indagine affidata al Ris è fondamentale - commenta l’avvocato Taormina - se si troveranno conferme ai sospetti degli inquirenti si taglia la testa al toro».

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