Roma - "Esprimo grande soddisfazione per la liberazione degli ostaggi italiani. I complimenti più vivi ai militari che li hanno liberati e l’augurio più affettuoso e sincero di pronta guarigione al soldato ferito". Il segretario del Pdci, Oliviero Diliberto, lo dichiara a margine di una riunione di segreteria nella quale il Pdci ha ribadito "con forza la linea del ritiro delle truppe militari dall’Afghanistan".
Bonaiuti: "Assurdo che il Pdci sia al governo" "Come può stare al governo il Partito dei Comunisti Italiani che non intende far partecipare l’Italia ad uno sforzo comune per la pace? È da tempo che i comandi militari della Nato e i Paesi più direttamente interessati chiedono l’aumento dei 30mila uomini che stanno in Afghanistan, perchè se qui vogliamo assicurare il miglioramento di certe situazioni siamo impegnati su scala internazionale a dare necessariamente di più, non di meno". È Paolo Bonaiuti ad affermarlo, ribadendo che "c’è un’assurdità in quello che dice Diliberto, ed è un’assurdità anche la presenza del suo partito al governo".
Bondi: "Missione italiana sempre più importante" "Esprimiamo soddisfazione e felicità per la liberazione dei due militari italiani, grazie anche alla corale unità di intenti delle istituzioni del nostro Paese. Ci auguriamo che cessino le polemiche di una parte della sinistra, malauguratamente accese nel corso delle stesse trattative, sulla missione di pace dell’Italia, che assume sempre di più un valore importante". Così Sandro Bondi, coordinatore di Fi, interviene dopo la liberazione dei due militari italiani rapiti ad Herat, in Afghanistan.
Matteoli: "Unione desolante, non può governare" "La liberazione dei due militari italiani è la migliore notizia che ci si poteva attendere. A loro giunga l’augurio più fervido per una prontissima guarigione e al nostro contingente la più viva solidarietà ed il nostro appoggio incondizionato", dichiara il presidente dei senatori di An, Altero Matteoli, aggiungendo che "anche stavolta, purtroppo, stiamo assistendo allo spettacolo desolante offerto dall’Unione, spaccata e divisa culturalmente, senza una politica estera condivisa. È un’ulteriore prova - conclude - che questo governo non può restare alla guida di un Paese come l’Italia, membro importante nelle alleanze internazionali, impegnata quotidianamente nella durissima battaglia per la pace nel mondo e per sconfiggere tutti i terrorismi".
Rizzo: "Se non ora quando parlare di ritiro?" "È urgente aprire il dibattito senza aspettare altre tragedie mancate: se non ora quando? La sinistra non può prescindere dalle proprie radici, nè fare orecchie da mercante rispetto ai propri valori". Marco Rizzo, coordinatore dei Comunisti italiani, ribadisce quindi che "contro la guerra ci si è fino in fondo, o non si è. Contro i soprusi del capitale, a favore dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati, o ci si è fino in fondo, o non si è. O si sta davvero a parole e non con le chiacchiere dalla parte degli ultimi, oppure - conclude - si ha abdicato alla missione storica e politica della sinistra".
Boselli: "Pdci stupefacente" "In tutta questa vicenda, ciò che stupisce però - conclude il leader socialista - è l'insistenza dell'estrema sinistra, che ogni qualvolta si crea un incidente in una zona evidentemente irta di rischi, si precipita a invocare a gran voce il ritiro delle nostre truppe".
Martino: "Meglio il blitz che pagare un riscatto" "Il blitz è un’operazione rischiosa, ma io mi auguro che si possa inaugurare un modo diverso di affrontare il problema dei sequestri di persona, perché pagare i sequestratori non è buona politica, perchè significa invitare altri a fare altrettanto. Tra l’altro le nostre forze speciali non sono seconde a nessuno e vanno usate". Lo ha detto l’ex ministro della Difesa Antonio Martino intervistato a Sky Tg24. "Il blitz è stato senz’altro un successo".
Il fatto che l’onorevole Diliberto "chieda il ritiro dall’Afghanistan mi sembra un riflesso pavloviano. In realtà - continua l’esponente di Fi - la prima linea del contrasto al terrorismo globale attraversa l’Afghanistan e l’Iraq".
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