da Roma
La freccia di Robin Hood trafigge anche le Coop, e non solo petrolieri, banche e assicurazioni. Le misure fiscali adottate dal governo prevedono infatti anche laumento della tassazione degli utili delle cooperative di consumo e il rialzo dellaliquota sul cosiddetto prestito sociale (dal 12,50 al 20%). Inoltre il 5% degli utili dovrà essere destinato al Fondo per gli indigenti, finanziando così in parte la social card.
«Un accanimento fuori luogo», commenta il presidente di Confcooperative (le Coop bianche), Luigi Marino. Di «penalizzazione ingiusta e punitiva» parla anche la Legacoop. Mentre la Federdistribuzione, che raggruppa le principali insegne della grande distribuzione presenti nel Paese, plaude al pacchetto di interventi governativi.
In realtà, più che accanirsi sulle Coop, il governo ha deciso di adeguarsi alla richiesta di Bruxelles di eliminare almeno una parte delle agevolazioni finora concesse al settore cooperativo. Proprio martedì scorso, la Commissione aveva chiesto chiarimenti al governo italiano circa il regime fiscale di favore applicato alle cooperative di consumo che operano nella distribuzione e nei servizi bancari. Il commissario alla Concorrenza Neelie Kroes vuole infatti capire se il regime vigente possa configurarsi come aiuto di Stato illegale, distorsivo della concorrenza. «Intendiamo escludere le agevolazioni fiscali ingiustificate alle grandi cooperative - ha spiegato la Kroes - a vantaggio di grandi cooperative, concorrenti dirette delle imprese commerciali tradizionali».
Così, il ministro dellEconomia Giulio Tremonti ha colto loccasione, inserendo le coop fra gli obiettivi degli strali delloperazione Robin Hood, insieme con banche, assicurazioni e petrolieri. Ovviamente, in questi settori cè maretta, specie nel mondo bancario. Dopo le proteste di Corrado Faissola, presidente dellAbi, e dellamministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, ieri è sceso in campo Luigi Abete. «La Robin Tax può essere accettata solo come sacrificio eccezionale per il risanamento della finanza pubblica - ha detto il presidente di Bnl -, ma non come penalizzazione strutturale del settore bancario». Molto più fair il commento di Paolo Scaroni: «Non abbiamo fatto ancora i conti precisi - ha spiegato lamministratore delegato dellEni -, ma non mi sembra che la Robin Tax avrà un impatto devastante sui nostri conti: la sopporteremo».
Lunedì il governo presenterà al Parlamento la manovra economica e il Documento di programmazione economica (Dpef). Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta è sicuro che il piano sarà approvato entro lestate, «in modo da lasciare alla Finanziaria solo la parte relativa alla legge di bilancio». Se tutto va bene, prevede Brunetta, «la Finanziaria potrebbe essere approvata in quindici giorni, in ottobre». Il Dpef conferma, infine, lo scostamento dei conti pubblici rispetto alle stime dellultimo documento ufficiale del governo Prodi.
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