Roma

Roma capitale. Del tempo sprecato

A Roma la sveglia suona prima che a Milano, Torino o Bologna. Tutta colpa del tempo necessario ogni giorno per raggiungere gli uffici, in assoluto il più alto d’Italia. A rilevarlo è una ricerca dell’Isfol, l’Istituto per lo sviluppo della formazione dei lavoratori, che assegna alla capitale un primato tutt’altro che invidiabile. Se per esempio a Milano servono 51,8 minuti per arrivare sul posto di lavoro, a Torino ne occorrono 46,4 e a Bologna appena 40. Invece nella città eterna si supera l’ora. I fattori che spiegano questa situazione sono molteplici e non possono essere unicamente ascritti alla dimensione o alla conformazione del centro storico e dintorni. Stando infatti a un’altra ricerca diffusa ieri e curata dall’agenzia per il lavoro «Kelly Services», una buona fetta di responsabilità sarebbe da attribuire ai trasporti pubblici, la cui scarsa qualità spingerebbe sempre più cittadini (ben tre su quattro) a utilizzare i mezzi privati, intasando così il traffico e rallentando inesorabilmente i tempi di percorrenza. quotidiani.
Secondo i dati raccolti, il 68 per cento degli intervistati ha affermato che nella sua zona sono disponibili mezzi pubblici per raggiungere l’ufficio. Eppure, di questi solo il 13 per cento ha dichiarato di usarli sempre, il 28 per cento con una certa regolarità. Numeri bassissimi rispetto al resto dell’Europa e del mondo, dove la «copertura» raggiunge anche picchi dell’80 per cento in Canada, nel Regno Unito, nei Paesi Bassi o in Germania.
A dissuadere i cittadini sono soprattutto l’organizzazione della rete e il numero ridotto delle corse, al punto che quasi la metà del campione gradirebbe una maggiore frequenza del servizio. Altro punto dolente è rappresentato dalle possibilità di accesso alle vetture e quindi la dislocazione delle fermate rispetto all’abitazione o al posto di lavoro, la qualità delle pensiline e delle informazioni a terra. Incidono in qualche misura anche la sicurezza e il comfort, reputati insufficienti. La morale è che i cittadini, piuttosto che sobbarcarsi numerosi trasbordi su mezzi perennemente in ritardo, spesso affollati e sporchi, da attendere per giunta in condizioni disagiate, scelgono i costi e lo stress di auto e moto, stress nemmeno paragonabile a quello legato al trasporto pubblico.
La conferma si trova anche nella lunga serie di commenti apparsi in rete che hanno ripreso i dati della ricerca. Alberto scrive: «Abito all’Eur e lavoro in via della Maglianella, con i mezzi impiego in media 90 minuti». «Se piove, o se c’è il sole battente, niente pensiline - aggiunge -. In auto sono 20 minuti di grande raccordo anulare. A questo punto la scelta mi pare scontata». Gli fa eco Daniele. «La realtà è che spesso non è sufficiente 1 ora e mezza per raggiungere l’ufficio - dice -. Basta prendere la metro A per capirlo o salire su un tram. Provate il 105 (Casilina) o il 714». Impietoso il giudizio di un altro Alberto: «I mezzi pubblici fanno veramente pena bisognerebbe cominciare a eliminare le camionette del dopoguerra che ancora girano». Chiude Antonio: «Per raggiungere il posto di lavoro impiego 50 minuti con il tram e 20 con la moto, che dopo tre anni ho deciso di utilizzare sempre. La scorsa settimana sono stato vittima di un incidente, niente di grave per fortuna.

Ma mi chiedo se il Comune non abbia delle responsabilità per tutti coloro che sono vittime di un traffico che talvolta uccide».

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