Milano - Mentre è in corso lo sciopero generale della scuola e della funzione
pubblica indetto dalla Cgil, il sindacato parla di 100mila manifestanti a Roma e di una "buona
partecipazione" alla protesta, col 50-60% nel settore pubblico e il 30% della scuola, ma denuncia anche
violenze della polizia contro gli studenti che manifestano.
"Se i dati sono confermati si è trattato sicuramente di una buona partecipazione, in particolare per
quel 30% del comparto scuola", ha detto Mimmo Pantaleo, numero uno della Flc Cgil, secondo quanto
riportato dal sito web del sindacato.
"L’adesione allo sciopero per quanto riguarda il settore del pubblico è tra il 50 e il 60%", ha detto
Carlo Podda, segretario della Fp Cgil.
Al momento i ministeri interessati non hanno diffuso stime sull’astensione dal lavoro.
Per Maurizio Lembo, altro dirigente della Flc, i manifestanti di Roma sono circa 100mila, anche se
"altre persone si stanno unendo al corteo la cui coda è ancora in piazza chiusa da Carabinieri e Polizia".
A Milano i manifestanti sono invece 70mila, ha detto Podda, mentre non sono stati diffusi dati sulla
partecipazione al corteo di Napoli.
Lo sciopero di oggi interessa complessivamente oltre tre milioni di persone, e riguarda i comparti
scuola, università, ricerca e funzione pubblica. Motivo ufficiale della protesta, dice la Cgil, le "insufficienti
risorse messe in campo dal governo per il rinnovo dei contratti" e anche la difesa della "dignità dei
salari" per dire "basta alla precarietà"
Il sindacato guidato da Guglielmo Epifani chiede di "rinnovare i contratti scaduti dei dipendenti
pubblici e tornare a investire nell’istruzione e nella ricerca. Sono queste le due richieste fondamentali
che il sindacato avanza al governo con lo sciopero generale del pubblico impiego e della scuola", come
ha detto lo stesso leader nel suo comizio a Roma.
In precedenza Epifani, le cui parole sono state riportate dal sito web della Cgil, aveva criticato senza
nominarli, Cisl e Uil, affermando che "gli altri sindacati hanno fatto un’altra scelta, fino ad oggi non hanno
fatto sostanzialmente nessuna iniziativa di massa. Fino a quando c’era il governo Prodi minacciavano
un’iniziativa al giorno, oggi li vedo molto più tiepidi".
Tensioni nella Capitale A Roma il corteo del sindacato è stato affiancato dalla manifestazione degli studenti universitari,
partito dall’ateneo della Sapienza.
Polizia e carabinieri hanno impedito ad alcune migliaia di studenti dell’Onda che volevano deviare dal
percorso - che termina ufficialmente a piazza del Popolo - di raggiungere il ministero dell’Istruzione, a
Trastevere, dicono fonti della Questura. davanti al ministero è invece in corso un sit-autorizzato a cui
partecipano circa 200 studenti delle scuole medie, dicono le fonti.
I manifestanti partiti dall’Università hanno cercato prima di imboccare via Cavour, sbarrata dalle forze
dell’ordine, poi via Nazionale, per poi disperdersi in varie strade del centro. La polizia è in allerta in
particolare a piazza Venezia e via del Plebiscito, dove si trova la residenza romana del premier Silvio
Berlusconi.
"Hanno dato manganellate agli studenti. E’ un fatto gravissimo come lo è altrettanto la scelta di aver
evitato ai ragazzi di andare al ministero", ha detto Pantaleo della Flc Cgil.
"Agli studenti va tutto il nostro sostegno. La manifestazione era stata autorizzata fino al ministero e
poi, per motivi incomprensibili, è stato deciso di vietarla. Non riusciamo a comprenderne davvero le
ragioni".
Gelmini: "Proteste guidate dai centri sociali" "Chiedo al sindacato che oggi, in
maniera del tutto legittima, sciopera un grande sforzo di
modernizzazione per il bene della scuola e del Paese. Bisogna
avere il coraggio di cambiare, di superare vecchi slogan, di
rinnovarsi. Una scuola vista solo come un ammortizzatore
sociale, come un luogo in cui l’unico obiettivo sia la quantità
e non la qualità, non può guardare al futuro e vincere le sfide
con gli altri paesi europei. Una scuola che spende il 97% del
bilancio in stipendi rinuncia alla qualità, al merito, alla
formazione e al miglioramento dell’edilizia scolastica. Per noi
i temi centrali sono il reclutamento, la valutazione, la
carriera degli insegnanti, la qualità dell’istruzione offerta ai
ragazzi e, con il 30% dei risparmi in Finanziaria, pagare meglio
i professori più bravi". Lo dichiara in una nota il ministro
dell’Istruzione Maria Stella Gelmini. "In particolare - continua Gelmini - risultano ancor più
incomprensibili le critiche rivolte al governo dopo una
finanziaria che stanzia 400 milioni per l’università, 103
milioni per la scuola, 300 milioni per l’edilizia scolastica,
370 milioni per i lavoratori socialmente utili. Desidero inoltre
esprimere il mio rammarico nel vedere che, ancora una volta,
alcune manifestazioni non sono dirette e coordinate dagli
studenti ma dai centri sociali e dagli anarchici. È importante
che i giovani che esprimono un pur legittimo dissenso sui
provvedimenti in materia d’istruzione non siano
strumentalizzati".
Brunetta smorza gli entusiasmi In risposta alle previsioni della Cgil sulla possibile presenza
di 100mila persone in piazza a Roma, è intervenuto il ministro
della Funzione Pubblica Renato Brunetta secondo cui negli ultimi
tre scioperi generali della Cgil nel pubblico impiego la
partecipazione media è stata del 7-8%.
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