No, stavolta non ce la sentiamo di cominciare il viaggio nel passato con larcinoto «
scusa Ameri
» né con l«attenzione, attenzione, cè un calcio dangolo per il Bari!» del mitico Ezio Luzzi, che post Rai sè creato il presente con una radio locale romana. Stavolta il nostro amarcord comincia con «la Roma in vantaggio» (non se ne abbiano a male i tifosi della Lazio, almeno fino al termine del nostro servizio-omaggio), refrain in grado di sintetizzare un qualsiasi gol della squadra capitolina.
Molto meglio delle urla cui ci hanno abituato certi speaker delle locali, e pure quelli di Sky, dove pare che se non si strilli «goooool» larbitro poi non lo conceda. «Tutto il calcio minuto per minuto» festeggia i suoi primi 50 anni di vita e resta ancorato al football in bianco e nero, quello degli anni 70 in particolar modo, magic moment duno sport che purtroppo non tornerà più. Lo fa in punta di piedi, così come nel suo stile, nato da gentleman del microfono come il suo ideatore, Guglielmo Moretti; e come Ameri e Ciotti, Roberto Bortoluzzi e Ferretti, gente capace di far «vedere» le partite con le sole parole. Da gentleman, cè da aggiungere, come Alfredo Provenzali, ieri inviato e oggi voce guida della trasmissione. Che tocca il mezzo secolo di vita senza che sintacchi il fascino di quelle due ore precedute e seguite dallarguto spot della Stock 84. Nonostante il boom della radiofonia privata e a dispetto di chi, nel tempo, ha accusato la trasmissione di faziosità. Macché partigianeria, Ameri nell83 descrisse il giallorosso pomeriggio di Genova che pareva unultrà romanista; e Ciotti era tifoso della Lazio, ma si scoprì solo quando andò in pensione. E qui va subito spiegato che per chi ha sostituito i precursori del calcio via etere è difficile confrontarsi con le voci del passato, anche se qualcuno del gruppo attuale non avrebbe certo sfigurato nella squadra di ieri. Un esempio? Francesco Repice, romano come Filippo Corsini, altra colonna portante duna formazione cui non possono essere dimenticati altri due figli della città eterna come Riccardo Cucchi, voce della Nazionale e Ugo Russo, classe 1950 e oltre 4000 radiocronache allattivo. Un numero impressionante, così come è impressionante lattenzione rivolta alla trasmissione anche da chi giura di non ascoltarla perché preferisce le partite descritte dal tifoso-speaker. Però basta una virgola fuori posto, detta da quelli di «Tutto il calcio
» per far nascere la polemica intuendo subito che la radio dei tifosi, anche di quelli romani - che hanno una scelta ampia nella modulazione di frequenza, visto lo spuntare di emittenti private - è sempre sintonizzata sul primo canale della radiofonia nazionale.
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