Cronaca locale

Rifiuti, nuovi guai per la Capitale

Altro problema in arrivo per Roma: si ferma per dieci giorni il tmb di Aprilia. I turni di servizio degli operatori Ama sono ancora quelli in piena pandemia

Rifiuti, nuovi guai per la Capitale

La Capitale non riesce proprio a uscire dall'emergenza rifiuti. Per una decina di giorni resterà chiuso il tmb, l’impianto di trattamento meccanico biologico, di Aprilia, di proprietà della Rida Ambiente. Per l’esattezza, come viene riportato da RomaToday, l’impianto in questione sarà chiuso dall’8 al 18 giugno. In questo periodo Roma dovrà fare i conti con le sue 350 tonnellate di spazzatura che produce ogni giorno. Sembra che Ama stia cercando di trovare dove piazzare i rifiuti in altri impianti di tmb del Lazio, e quasi sicuramente il 50% finirà alla Saf di Colfelice, comune in provincia di Frosinone.

L'altro problema di Ama

Oltre a questo problema, nella regione mancano le discariche: non ci sono infatti impianti dove poter smaltire gli scarti delle lavorazioni. Questo punto era già stato sottolineato in passato dai privati che gestiscono gli impianti di tmb, compresa la stessa Rida. In una nota stampa diffusa da Ama si legge: "Stiamo mettendo in campo il massimo sforzo sul versante operativo per assicurare tutte le attività di igiene urbana nei vari quadranti cittadini". L’azienda ha inoltre spiegato che sono state raccolte e avviate a trattamento circa 82mila tonnellate di rifiuti urbani residui, ovvero quasi 6mila in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Ma, a conti fatti, la produzione di rifiuti sarebbe superiore anche allo stesso periodo dell'anno pre-pandemia. Ama ha poi assicurato di aver messo mano a tutti i suoi dipendenti, i mezzi in flotta e le linee produttive, avviando decise attività di recupero sul territorio che proseguiranno anche nei prossimi giorni. Un altro problema riguarda però gli orari di lavoro.

Gli orari di ritiro sbagliati

In piena pandemia erano stati rivisti gli orari di ritiro, anche perché i locali, quelli che avevano deciso di riaprire, chiudevano prima, c’erano pochi clienti, e di conseguenza i rifiuti da ritirare erano molti meno. Peccato però che, con la fine dell’emergenza, nessuno abbia pensato a ricambiare gli orari di lavoro. Come ricordato dal Corriere, quattro anni fa, in seguito a un bando di gara triennale di oltre 151,5 milioni totali, Ama aveva dato a terzi il servizio delle utenze non domestiche. Si trattava di quattro aziende, Sangalli, Teorema, Sarim Logistica Ambientale, Gesenu Spa Paoletti Ecologia, e di una cooperativa, Elle 30. Queste avevano impiegato 850 operatori, su 15 lotti territoriali, per raccogliere la carta, il vetro, la plastica e i rifiuti organici prodotti dalle attività commerciali.

Dopo che nel 2021, in piena pandemia e sotto elezioni comunali, l’appalto scaduto era stato prorogato, erano stati rivisti gli orari dei turni di raccolta a fronte del notevole calo di lavoro. Turni che non sono più tornati a quelli pre-emergenza Covid-19. Altro problema: dal bando erano esclusi i piccoli esercizi commerciali che dovevano portare i loro rifiuti nei cassonetti, che sono però stati rimossi per dare il via al ‘porta a porta’ delle utenze domestiche. Problemi su problemi che portano il centro storico, che concentra il 65% di tutte le attività di ristorazione di Roma, a essere sommerso dalla monnezza. Giancarlo Cenciarelli, segretario della Fp Cgil di Roma, ha spiegato: “Lo avevamo denunciato più volte, al tempo, che quel bando era sbagliato. Il servizio viene considerato effettuato soltanto sulla base del passaggio avvenuto e non dei quantitativi di rifiuti effettivamente raccolti”.

Gualtieri non viene neanche avvisato

Non collimano neanche gli orari di passaggio di raccolta con quelli di apertura degli esercizi commerciali: “C'è un problema di organizzazione sugli orari per il ritiro delle utenze non domestiche e le chiusure degli esercizi commerciali. Lo abbiamo fatto presente, così va in affanno anche il personale dipendente che cerca di sopperire”. Si dovrà comunque aspettare almeno fino al 13 giugno, quando ci sarà un incontro per rivedere i turni tra Ama, le aziende esterne e i sindacati. Fino ad allora Trastevere, Campo de' Fiori, Navona e Prati, saranno sommersi dai rifiuti, poi si vedrà. Il sindaco capitolino Roberto Gualtieri non viene neppure avvisato se un tmb si guasta, come è avvenuto la scorsa settimana a quello di Rocca Cencia. Tutto è stato risolto in poco tempo ma è bastato un piccolo contrattempo per far sì che nelle strade romane si accumulasse immondizia. Ama ha pubblicato il nuovo bando di gara per le utenze non domestiche: 230 milioni in 3 anni e 1.100 operatori. Ma nulla cambierà prima del 2023. Cenciarelli della Fp Cgil ha spiegato che c’è la necessità di procedere con le assunzioni in Ama, “l'età media si è alzata a causa del turn over e, se da un lato finalmente sono state rafforzate le linee di comando dall'altro lato è necessario acquisire efficienza rafforzando la parte operativa”.

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