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Ruby, la difesa del Cav: più di venti testimoni Ecco la verità sulle cene

Longo e Ghedini hanno depositato l'indagine difensiva. Decine di testimoni per smontare il caso Ruby. Giallo durante la seconda audizione della Macrì: il luogo è top secret

Ruby, la difesa del Cav: 
più di venti testimoni 
Ecco la verità sulle cene

Milano - Il fascicolo con gli atti difensivi è sulla scrivania della procura di Milano. Almeno venti testimoni sentiti dai legali del Cavaliere, Longo e Ghedini, per smontare il caso Ruby, comprese alcune ragazze che avrebbero preso parte alle cene a Villa San Martino. Si tratta di testimonianze che verranno vagliate da inquirenti e investigatori prima di procedere con la loro richiesta di rito immediato che è attesa per metà febbraio.

I Pm di Milano insistono: rito immediato La procura di Milano insiste: Berlusconi subito alla sbarra. Non cambia l’orientamento dei pm che chiederanno il processo con rito immediato per il presidente del Consiglio. Per la formalizzazione della richiesta di processo al gip ci vorranno non meno di una decina di giorni, a causa anche di problemi organizzativi. In procura assicurano di aver da tempo esaminato anche i problemi giuridici relativi al rito immediato. Come giurisprudenza contraria, ci sarebbe una sola sentenza della Cassazione secondo cui non si può chiedere il rito immediato quando c’è di mezzo un reato come la prostituzione per il quale si può procedere con la citazione diretta.  

I legali del premier: "Assoluta incompetenza" I legali di Silvio Berlusconi, Piero Longo e Niccolò Ghedini hanno presentato una memoria di tre pagine (con alcuni allegati) in Giunta per le Autorizzazioni della Camera nella quale si sostiene l’assoluta incompetenza della Procura di Milano. Nel documento si ribadisce anche che gli uffici del ragioniere del premier Giuseppe Spinelli dal 21 ottobre del 2004 sono ufficialmente segnalati come segreteria politica dell’onorevole Silvio Berlusconi così come Palazzo Grazioli, Villa San Martino, Villa Belvedere (la residenza dell’ex moglie Veronica Lario), Villa Certosa e due altri appartamenti tra cui quello a Segrate in uso a Spinelli. 

La seconda audizione della Macrì È terminata, dopo circa due ore, l’audizione di Nadia Macrì. La escort, già sentita nei giorni scorsi dai magistrati che indagano sul caso Ruby, è stata sentita una seconda volta, in questa occasione nell’ufficio del pm Antonio Sangermano dove era arrivata in gran segreto accompagnata dopo una breve sosta negli uffici di polizia giudiziaria.

Poi si smentisce ancora: "Non era Ruby..." Nadia Macrì corregge il tiro e in un’intervista a ’Reggionline.com’ precisa di non aver visto ad Arcore Ruby ma un’altra ragazza marocchina che "faceva la danza del ventre". La escort sarebbe stata infatti a villa S. Martino a maggio e non ad aprile nelle date in cui i magistrati sostengono vi sia stata Ruby. "I pm - spiega Macrì - però hanno riconosciuto che ero ai festini ad Arcore e a Villa Certosa, ma non ero lì nella sera tra il 24 e il 25 aprile, quando c’era Ruby. Non mi chiameranno a testimoniare".

Camera, la giunta potrebbe finire in settimana La Giunta per le autorizzazioni della Camera potrebbe concludere già in settimana l’esame della richiesta della procura di Milano di perquisire gli uffici del tesoriere di Silvio Berlusconi. I commissari si riuniranno domani alle 14 per ascoltare la relazione di Antonio Leone, poi si aggiorneranno probabilmente a giovedì. La giunta normalmente si riunisce il mercoledì mattina, ma con appena un’oretta a disposizione prima che inizi l’aula, mentre la richiesta questa volta è di avere tempi congrui alla delicatezza della materia. "Se ci concederanno una seduta lunga si potrebbe chiudere anche giovedì", ha spiegato Pierluigi Castagnetti, presidente della giunta. Dipenderà dalla lista degli iscritti a parlare, ma se per il Pdl dovesse intervenire solo il capogruppo la giunta potrebbe pronunciarsi nella stessa seduta sull’orientamento che proporrà Leone. Poi la questione passerà all’aula che potrà ratificare o rovesciare la decisione della giunta.

Sull’esito peserà anche la scelta di chiedere o non chiedere il voto segreto, condizionata alla linea che la maggioranza terrà in giunta.

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