Ruby a spasso con l’amica che fece aprire l’inchiesta: l’aveva denunciata per furto

MilanoChi le ha parlato in questi giorni, dice che «è molto combattuta». Perché oggi inizia il processo al presidente del Consiglio e lei, Ruby, è il personaggio chiave dell’intera vicenda. Innanzitutto, è testimone sia dell’accusa che della difesa. Ma questa mattina si saprà se la giovane marocchina si costituirà anche parte civile. Ed è proprio su questa scelta che Karima El Mahroug ha ragionato a lungo nelle ultime ore, assistita dal suo legale, l’avvocato Paola Boccardo. Nonostante la giovane età, infatti, Ruby ha capito che la sua decisione avrà delle conseguenze. Non solo - e non tanto - all’interno del processo. Ma anche e soprattutto per come verrà interpretata la sua scelta.
Sa, Ruby, che la costituzione di parte civile offre dei vantaggi «tecnici». Consente, cioè, di essere parte attiva all’interno del dibattimento, consentendole ad esempio di essere interrogata in aula anche dal suo legale, e non solo dalla Procura e dagli avvocati del premier. Ed è questo il punto su cui hanno ragionato i sui difensori. Ma la ragazza sa anche che la lettura che verrebbe data a una simile decisione la porterebbe - contro le sue intenzioni - dall’altra parte della barricata. Perché la parte civile, nel processo, è il soggetto danneggiato dal reato (in questo caso, la prostituzione minorile contestata a Silvio Berlusconi) che intende far valere davanti al giudice la propria domanda di risarcimento, e un quadro simile sarebbe in contrasto con quanto da lei ripetuto in molte occasioni. Ossia, che non ha mai avuto rapporti di natura sessuale con il premier. La costituzione di parte civile si può ritirare nel corso del dibattimento, ma a quel punto il clamore l’avrebbe già travolta. Il timore - ha confidato a chi le è stato vicino nei giorni scorsi - è di «venire strumentalizzata un’altra volta» e di «finire di nuovo nella baraonda».
Sotto i riflettori, però, Ruby ci è già tornata. Il settimanale Oggi, infatti, pubblica una serie di scatti che ritraggono la giovane marocchina per le vie di Milano in compagnia di Caterina Pasquino, la ragazza che con una denuncia di furto aprì la catena di eventi che ha portato all’inchiesta a carico del Cavaliere e al processo di questa mattina. «Le nemiche tornano amiche», titola la rivista. E in effetti, fu a causa della Pasquino che Karima finì in questura con l’accusa di aver rubato 3mila euro. Era la sera del 27 maggio. Di lì a poche ore, il presidente del Consiglio avrebbe chiamato gli uffici di via Fatebenefratelli per avere chiarimenti sulla situazione di Ruby.

Quindi, l’arrivo di Nicole Minetti, l’affidamento alla consigliera regionale che mandò su tutte le furie il pm minorile Annamaria Fiorillo, e l’inchiesta che per mesi ha scandagliato le abitudini delle frequentatrici di villa San Martino ad Arcore. Il resto, è una storia ancora da scrivere. A partire da oggi.

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