Era estate quando, al termine di una visita di Stato del presidente Hamid Karzai a Teheran, lambasciatore iraniano a Kabul, Feda Hussein Maliki, avrebbe consegnato al capo di gabinetto del leader afghano, Umar Daudzai, una borsa piena di euro. Il «versamento», racconta il New York Times, sarebbe avvenuto a bordo dellaereo pronto a partire per lAfghanistan, davanti a diversi funzionari. Secondo il quotidiano americano, la somma contenuta nel borsone farebbe parte di «un flusso di contante iraniano destinato a promuover gli interessi di Teheran allinterno del palazzo presidenziale». La Repubblica islamica, spiega, starebbe utilizzando la propria influenza per creare una frattura tra i vertici afghani e gli alleati americani e dellAlleanza atlantica. Il flusso di denaro di cui si parla ammonterebbe a milioni di dollari e servirebbe al governo di Kabul a pagare deputati, capi tribù e comandanti talebani per assicurarsi il loro appoggio, la loro fedeltà.
Non è soltanto il New York Times a rilevare lattivismo finanziario di Teheran nelle sorti dellAfghanistan in guerra. Secondo Rahinullah Yusufzai, analista pachistano intervistato dal britannico Daily Telegraph, lIran starebbe lavorando su più fronti: da una parte finanzierebbe i talebani, dallaltra fornirebbe denaro ai vertici di Kabul, alleati con la comunità internazionale. «Non possono permettersi di avere lAmerica forte su due confini», dice lanalista, riferendosi allIrak, un altro fronte lungo il quale lattivismo della politica estera iraniana non è sfuggito alla stampa internazionale. Secondo il britannico Guardian, infatti, cresce nella regione il timore dellinfluenza iraniana dopo che un accordo sulla formazione di un governo in Irak sarebbe stato raggiunto in segreto attraverso la mediazione iraniana e colloqui segreti tra Teheran, Damasco, Hezbollah e alte sfere dellislam sciita.
Il premier iracheno Nouri Al Maliki ha da poco terminato una visita a Teheran. Il suo rivale, il vincitore delle elezioni di marzo, Ayad Allawi, poco prima di quel viaggio ha accusato lIran di voler destabilizzare lIrak. Sostiene il Guardian che lintesa mediata da Teheran avrebbe garantito ad Al Maliki lappoggio dellimam sciita radicale Moqtada Al Sadr, leader del Mahdi, movimento politico e milizia che, secondo i documenti dellintelligence americano pubblicati in queste ore dal sito Wikileaks, sarebbe stato addestrato ed equipaggiato dallIran.
Tutto questo avviene a poche settimane dal rumoroso viaggio del presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad in Libano. Per molti analisti internazionali il tour è stato un chiaro messaggio di sostegno allalleato Hezbollah in vista della sentenza del tribunale sullomicidio dellex premier Rafik Hariri, che vedrebbe implicati alcuni membri del Partito di Dio.
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