Leggi il settimanale

Sale la polemica sugli esuberi Sacconi: «Servono investimenti»

Domani, seduti al tavolo convocato dal governo, Telecom Italia e i sindacati cominceranno il negoziato per scongiurare 3.700 licenziamenti nell’ambito del piano di tagli annunciati dall’azienda che prevede l’uscita di 6.822 persone nei prossimi tre anni.
Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi (nella foto), ha invitato le parti al dialogo «su un piano industriale fatto, noi ci auguriamo, di investimenti e di sviluppo per la società e per il sistema di telecomunicazioni nel nostro Paese».
Ad aprile, in un incontro con i sindacati, l’azienda aveva presentato il piano da realizzare nel triennio 2010-2012: 6.822 esuberi, cumulando i 2.300 dei piani precedenti (al netto delle riduzioni già operate nella fase iniziale del 2010) a ulteriori 4.522 risorse. Sono partite le lettere ma ancora, spiegano i sindacati, non c’è visibilità sulle aree coinvolte. Le precedenti trattative negli anni scorsi si erano chiuse, dopo lunghi negoziati, evitando i licenziamenti e firmando accordi che prevedevano l’adesione su base volontaria e l’accompagnamento alla pensione per quanti ne avevano i requisiti o contratti di solidarietà.
È probabile che l’ad Franco Bernabè voglia muoversi su tale binario anche questa volta. Ma la dieta, fanno i conti i sindacati, ridurrà del 20% il peso dei lavoratori di Telecom, con 13mila esuberi complessivi nel quinquennio 2008-2012. «È un discorso appena cominciato, vediamo», ha detto Gabriele Galateri di Genola, presidente di Telecom, lasciando intendere che le lettere di licenziamento sono in un certo senso un fatto tecnico che apre la trattativa. «La premessa per il dialogo - ha sottolineato Sacconi - è il ritiro o la sospensione di questa iniziativa», e i sindacati si aspettano «risposte e prospettive concrete» già dall’incontro di domani. Tutte le sigle, però, ricordano che i licenziamenti arrivano dopo la distribuzione del dividendo agli azionisti, e non mancano di puntare il dito su questa che definiscono «una contraddizione».
Sacconi, commentando la scarsità del segnale telefonico su alcuni tratti della linea ferroviaria Milano-Roma, ha inoltre criticato la generale mancanza di investimenti nell’industria delle telecomunicazioni: «Dove sono gli investimenti? - si è chiesto il ministro -; io vedo solo i licenziamenti».


Intanto, si prepara la riorganizzazione dei vertici di Sparkle. Oggi è in agenda una riunione del cda della controllata di Telecom Italia che dovrebbe nominare come nuovo ad Paolo Ferrari. Sostituirà Francesco Armato, che resterà nel cda.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica