Salone del libro usato Classici e fumetti in un «labirinto di carta»

Il Salone del libro usato è un po’ come un labirinto di carta sotto le volte della Fiera di Milano. Oltre trecento bancarelle che hanno trasformato un’area di 10mila metri quadrati in un’immensa biblioteca, terreno di caccia per gli appassionati dei generi più diversi che avranno ancora una giornata per scoprire i tesori più nascosti. La quinta edizione della manifestazione, organizzata dalla Fondazione Biblioteca di via Senato, con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune chiuderà domani. Rassegna di respiro nazionale e internazionale, il Salone del libro usato ha richiamato espositori da tutta Italia e dall’estero, in particolare dall’Olanda, da Francia, Germania e Inghilterra, disseminando gli spazi della Fiera di grandi classici della letteratura, collane a fumetti, paperback e gialli oltre a rarità per collezionisti, raccolte di poesia e libri per ragazzi. Cataloghi d’arte, stampe antiche e locandine cinematografiche. Insomma, una vera miniera d’oro per i cercatori di volumi fuori catalogo, fuori commercio e ormai irreperibili. Tra le curiosità presenti quest’anno da segnalare una vasta raccolta di materiali dedicati alla Rivoluzione Cubana (1959-2009) e tra le rarità, l’edizione originale del 1828 in lingua francese de «I Promessi Sposi» di Alessandro Manzoni e la prima edizione italiana del «Viaggio al termine della notte» di Luis-Ferdinand Celine.

Ampio spazio è stato dedicato all’antico con la riproduzione commentata dello «Stemmario Trivulziano», conservato al Castello Sforzesco: un manoscritto illustrato attribuito a Gian Antonio da Tradate e risalente agli anni in cui Francesco Sforza divenne duce di Milano. Con i suoi 2.000 stemmi di famiglie e comuni del Ducato costituisce uno spaccato senza precedenti di un’epoca simbolo della storia italiana.

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