Ambliopia, cos'è il cosiddetto "occhio pigro"

La prima visita oculistica deve essere fatta in età prescolare (3-4 anni) anche in assenza di sintomi

Ambliopia, cos'è il cosiddetto "occhio pigro"

Interessa il 4% della popolazione pediatrica mondiale e, se trattata in maniera corretta, si risolve entro i primi 5-6 anni di vita. Stiamo parlando dell'amblioplia, più comunemente nota come "occhio pigro". Si tratta di una condizione caratterizzata dall'indebolimento della vista di un occhio, più raramente di entrambi. L'ambliopia sopravviene nel momento in cui l'occhio e il cervello elaborano in maniera deficitaria l'input visivo. Il ruolo del cervello è fondamentale. Esso, infatti, trasforma gli stimoli visivi in un'immagine tridimensionale. Generalmente nei bambini il sistema visivo si sviluppa in maniera completa attorno ai 7 anni. Se quindi un'anomalia colpisce un occhio nel periodo della crescita, la qualità degli stimoli risulterà alterata. Il piccolo paziente, allora, utilizzerà solo l'occhio sano rendendo pigro l'altro. Ma quali sono le cause dell'ambliopia? E perché è necessario intervenire per tempo? Scopriamolo insieme.

Le cause dell'ambliopia

Oculista

La causa più frequente dell'ambliopia è lo strabismo, un disturbo alquanto comune nel quale gli occhi non sono orientati nella stessa direzione o sono mal allineati. Lo strabismo, che può essere intermittente oppure costante nel tempo, è determinato da un cattivo funzionamento dei meccanismi neuromuscolari che controllano i movimenti oculari. Questa anomalia comporta sintomi quali cefalea, diplopia, vertigini, bruciore e strizzamento degli occhi.

Nell'insorgenza dell'ambliopia non devono poi essere sottovalutati i cosiddetti errori di rifrazione: miopia, ipermetropia e astigmatismo. Nella miopia i raggi luminosi vengono messi a fuoco davanti alla retina. Tutto ciò che è lontano, dunque, appare distorto e sfocato. Nell'ipermetropia invece, poiché i raggi luminosi vengono messi a fuoco dietro alla retina, sono le immagini vicine ad apparire poco chiare. L'astigmatismo, infine, è caratterizzato da una visione poco nitida sia da lontano che da vicino in quanto i raggi luminosi non convergono in uno stesso punto.

L'occhio pigro, seppur raramente, è la conseguenza di altre patologie oculari più o meno gravi:

  • Ptosi palpebrale;
  • Ulcera corneale;
  • Glaucoma;
  • Cataratta congenita;
  • Emangioma della coroide.

I sintomi dell'ambliopia

Bambini

Poiché l'ambliopia colpisce bambini anche molto piccoli, è difficile che questi riescano a riferire con chiarezza le problematiche visive che stanno vivendo. Per questo motivo la prima visita oculistica deve essere effettuata anche in assenza di sintomi in età prescolare (3-4 anni). I bimbi più grandi possono lamentare la difficoltà nel vedere bene con un occhio oppure nello scrivere, nel leggere o nel disegnare.

I genitori non devono sottovalutare segni come una ptosi palpebrale ossia la palpebra cadente e manifestazioni più o meno marcate come:

  • Poca sensibilità al movimento e al contrasto;
  • Movimento dell'occhio in maniera involontaria verso l'interno o verso l'esterno;
  • Incapacità del paziente di giudicare con precisione la distanza tra sé stesso e gli oggetti.

L'ambliopia non deve mai essere sottovalutata poiché nel tempo può arrecare danni permanenti alla vista o disturbi muscolari che necessitano quasi sempre una correzione di tipo chirurgico.

Il trattamento dell'amblioplia

Ambioplia

La prognosi dell'ambliopia è generalmente positiva se si interviene in maniera tempestiva, ovvero prima del completo sviluppo del bambino. Le strategie terapeutiche sono due. In un primo momento è opportuno correggere il difetto visivo di base mediante occhiali o lenti a contatto. Successivamente l'occhio pigro va stimolato e ciò è possibile coprendo l'occhio sano con una benda oppure somministrando nello stesso gocce di atropina che ne compromettono la vista per breve tempo.

La benda deve essere indossata per circa 3-6 ore al giorno per un periodo di tempo variabile da qualche settimana a pochi mesi. Sarà sempre l'oculista a stabilire la tempistica valutando con frequenti visite di controllo l'evolversi della condizione.

L'atropina va somministrata sotto forma di una goccia al giorno. Possibili effetti collaterali includono mal di testa e irritazione agli occhi. Quando l'ambliopia dipende da una cataratta congenita è necessario l'intervento chirurgico.

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