Salute

Caffè, proprietà e benefici dell'amatissima bevanda

La bevanda più apprezzata dagli italiani deve essere consumata con moderazione. Non più di quattro tazzine al giorno, pena l'insorgenza di fastidiosi effetti indesiderati

Caffè, proprietà e benefici della bevanda più amata

È una delle bevande più amate in assoluto, seconda forse solo al tè. Basti pensare che, dati alla mano, nel mondo ogni anno una persona ne consuma in media 4,5 chili. In Italia il consumo pro capite sale addirittura a sei chili. Stiamo parlando del caffè che si ottiene dalla macinazione dei semi di alcune specie di alberi tropicali appartenenti al genere Coffea, famiglia delle Rubiacee. Sebbene siano state identificate oltre cento specie differenti, le più pregiate e sfruttate sono la Coffea arabica e la Coffea robusta. Queste piante vengono coltivate soprattutto in Sud America, in Africa, in India e nel sud est asiatico dove i terreni sono permeabili e le piogge abbondanti si alternano a periodi di siccità. Numerose sono le tipologie di caffè: espresso, corto, lungo, macchiato, corretto. Scopriamo ora quali sono le sue proprietà e i benefici che è in grado di offrire all'organismo.

La storia del caffè

Caffè

Nel 1582 la lingua inglese accolse la parola "coffee", derivante dal termine olandese "koffie". Quest'ultimo era stato preso in prestito dal vocabolo turco ottomano "kahve", a sua volta discendente dall'arabo "qahwah" che faceva riferimento alle proprietà energizzanti del caffè. Le sue origini risalgono a tempi remoti; nel 900 d.C. furono rinvenuti degli scritti in cui si accennava agli usi dello stesso in ambito medico. Una leggenda narra poi che a scoprirlo fu Kaldi, un pastore etiope che notò come il suo gregge fosse assai attivo dopo aver ingerito delle bacche di caffè. Dal mito alla storia il passo è breve. L'utilizzo della bevanda dallo Yemen si diffuse nelle zone limitrofe: Arabia, Egitto.

In Europa il caffè giunse nel 1617 grazie ai mercanti veneziani che commerciavano con l'Oriente. Qui il suo consumo sollevò tensioni religiose. A causa degli effetti eccitanti, i sacerdoti iniziarono a definirlo "bevanda del diavolo" e chiesero Papa Clemente VIII di scomunicarlo. Il Papa, tuttavia, dopo averlo assaggiato non solo non ne vietò l'assunzione, ma lo ribattezzò "bevanda cristiana". Presto il potenziale economico della stessa si concretizzò con la nascita delle prime botteghe del caffè.

Proprietà e benefici del caffè

Caffè

Le proprietà del caffè sono davvero numerose. Cento grammi dello stesso apportano circa 287 calorie e contengono una molecola stimolante alla quale si deve l'effetto eccitante: la caffeina. Una volta assorbita essa raggiunge il cervello e qui stimola il rilascio di neurotrasmettitori quali dopamina e noradrenalina.

Una tazzina contiene proteine, calcio, ferro, sodio, potassio, fosfoto, vitamina B2 e vitamina B3. Sono presenti anche fitosteroli, amminoacidi, tannini e terpeni. Se consumata con moderazione, la bevanda apporta una serie di benefici:

  • effetto tonico: l'azione protettiva sulle arterie si traduce in una riduzione del rischio di soffrire di ictus, infarto e aterosclerosi. Il sistema nervoso è sollecitato, con un conseguente miglioramento della concentrazione, della memoria e del tono dell'umore;
  • effetto stimolante: a trarre giovamento è anche la digestione, grazie alla maggiore secrezione gastrica e biliare.
  • effetto antinfiammatorio: la riduzione degli stati flogistici, mal di testa ad esempio, è la conseguenza del blocco della proteina IL-1-beta;
  • effetto lipolitico: la caffeina, stimolando la termogenesi e l'utilizzo dei grassi a scopo energetico, favorisce il dimagrimento;
  • effetto antiossidante: la presenza di polifenoli contrasta l'azione dei radicali liberi.

Caffè, dosi raccomandate ed effetti collaterali

Caffè

Profumato, avvolgente, intenso. Il caffè è un vero e proprio piacere al quale è difficile rinunciare. Giornalmente il consumo ideale è pari a 300 milligrammi di caffeina, ovvero quattro tazzine. Secondo alcuni neurobiologi il momento migliore per assumere la bevanda è la fascia oraria che va dalle 6 alle 9 del mattino, quando l'organismo produce più cortisolo. Sconsigliata, invece, la consumazione dopo le 17 poiché, nei soggetti predisposti, può provocare insonnia.

Non tutti possono bere questa bevanda. Infatti, è da evitare in caso di gastrite, ulcera, cirrosi, ipotiroidismo e anemia. Controindicato, altresì, in gravidanza e durante l'allattamento.

Alcune ricerche hanno infatti evidenziato un minor assorbimento per il feto di calcio e di ferro. Anche l'eccesso è da bandire, pena l'insorgenza di fastidiosi effetti collaterali:

  • gastrite;
  • reflusso gastroesofageo;
  • ipertensione;
  • vampate di calore;
  • insonnia;
  • tremori;
  • tachicardia;
  • ansia.
Commenti