Salute

Carruba, proprietà e benefici inaspettati

Alimento assai diffuso nei tempi antichi, i suoi benefici per la salute sono innumerevoli e comprovati

Carruba, proprietà e benefici inaspettati

Un tempo alimento prediletto dai nostri nonni, la carruba è il frutto dell'albero carrubo, noto con il nome scientifico Ceratonia siliqua. Si tratta di un vero e proprio legume che si presenta di colore nerastro, con una polpa zuccherina il cui sapore ricorda quello del cacao. L'arbusto, invece, che può raggiungere anche i quindici metri di altezza, è un sempreverde assai robusto e longevo. A caratterizzarlo è il tronco straordinariamente possente e sinuoso provvisto di una corteccia che cambia colore negli anni, assumendo sfumature bruno rossastre.

In Italia a detenere il primato della produzione di carruba (90%) è la Sicilia, in particolar modo l'area della Val di Noto. Il restante 10% è coltivato principalmente in Basilicata, in Puglia, in Sardegna, in Campania, in Calabria, nel Lazio e in Liguria. La maggior produttrice a livello mondiale, invece, è la Spagna. Nota anche con il nome di "pane di San Giovanni", essa presenta innumerevoli benefici per la salute. Scopriamoli insieme.

Carruba, un po' di storia

Carruba

Le origini della carruba sono antiche. Si pensi, ad esempio, che la sua coltivazione era diffusa presso i Greci. Furono poi i Fenici a diffondere il frutto in Sicilia e in Spagna. Nel VII-VIII secolo d.C. gli Arabi diedere un vero e proprio impulso alla produzione che divenne fiorente in tutto il bacino del Mediterraneo. La carruba non veniva utilizzata solo per scopi alimentari umani e animali ma era soprattutto uno degli ingredienti principali della medicina popolare.

In particolare il decotto era ampiamente sfruttato per le sue numerose virtù. Non solo fungeva da antispastico contro le coliche uterine del post partum ma era altresì impiegato come astringente, come mucolitico e per trattare i disturbi gastrointestinali, dal mal di stomaco alla diarrea.

Le proprietà della carruba

Carruba

La carruba è alquanto calorica e zuccherina, per tale motivo deve essere consumata con moderazione dai pazienti diabetici e da tutti coloro che seguono diete particolari. Fatta questa premessa, il frutto può essere considerato un prezioso alleato del benessere. In esso, infatti, sono contenuti sali minerali, quali:

  • Calcio
  • Ferro
  • Selenio
  • Sodio
  • Manganese
  • Potassio
  • Zinco
  • Fosforo
  • Rame
  • Cloro
  • Magnesio

Vitamine liposolubili:

  • Vitamina A
  • Vitamina E
  • Vitamina K

Vitamine idrosolubili:

  • Vitamina B1
  • Vitamina B2
  • Vitamina B3
  • Vitamina B5
  • Vitamina B6
  • Vitamina B8
  • Vitamina C

E ancora fibre, tannini, pectine e polifenoli.

I benefici e gli effetti collaterali della carruba

Carruba

La carruba, che di frequente viene utilizzata come alternativa al cioccolato in molti prodotti a basso contenuto calorico, possiede straordinarie virtù:

  • Regolarizza la funzionalità intestinale. Merito delle fibre: esse inoltre, regolarizzando l'assorbimento di grassi e di zuccheri, mantengono sotto controllo il livello di colesterolo cattivo o LDL
  • Combatte la diarrea e le coliche. I tannini hanno un effetto astringente e prevengono la crescita batterica intestinale responsabile della formazione di gas
  • Ha un'azione antiossidante. Il consumo di carruba riduce le conseguenze dei radicali liberi spesso implicati nell'insorgenza di patologie degenerative ed oncologiche
  • Contrasta l'osteoporosi. Il sostegno alle ossa è dato dai numerosi sali minerali, in particolare calcio e fosforo
  • Preserva la salute del cuore. Il potassio ben bilanciato mantiene i livelli della pressione arteriosa in equilibrio.

Se mangiata in grandi quantità, la carruba può avere lievi effetti irritanti che, solitamente, sono passeggeri. Il suo consumo, invece, è sconsigliato negli individui con allergie accertate ai legumi e alle noci poiché potrebbe dar luogo a reazioni avverse quali eritemi ed asma. Particolare attenzione, infine, deve essere posta dai pazienti dabetici.

Il frutto, infatti, è in grado di alterare i livelli di insulina scatenando scompensi anche gravi.

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