Salute

Depressione, i benefici della stimolazione cerebrale profonda

I ricercatori hanno sottolineato che lo studio necessita di ulteriori approfondimenti

Depressione, i benefici della stimolazione cerebrale profonda

La depressione, che secondo le stime colpisce 121 milioni di persone in tutto il mondo, è un disturbo caratterizzato principalmente da un tono dell'umore molto basso. Ad esso si associano anche sintomi psichici (facilità al pianto, scarsa autostima, difficoltà di concentrazione, tendenza all'isolamento) e fisici (cefalea, insonnia, astenia, dolori muscolari e articolari). Gli scienziati del Centro di scienze della salute dell'Università del Texas a Houston hanno scoperto che la stimolazione cerebrale profonda del ramo superolaterale del fascio proencefalico mediale è in grado, dopo dodici mesi di trattamento, di indurre cambiamenti metabolici cerebrali. Pertanto potrebbe rivelarsi una potenziale terapia contro la depressione resistente alle classiche cure. Lo studio è stato pubblicato su Molecular Psychiatry.

Per anni la stimolazione cerebrale profonda è stata utilizzata per trattare pazienti affetti da problematiche del movimento come il morbo di Parkinson, il tremore e la distonia. Essa consiste nell'impianto di elettrodi in determinate aree del cervello. Questi ultimi generano impulsi elettrici al fine di influenzare l'attività cerebrale. Nello specifico i ricercatori hanno preso di mira un fascio di fibre che lasciano il ramo superolaterale del fascio proencefalico mediale per viaggare in altre zone del cervello. Le scansioni PET hanno indicato che questa piccola area target presenta effetti a valle molto diffusi.

Gli studiosi, prima di procedere alla stimolazione cerebrale profonda dei dieci partecipanti, hanno eseguito una scansione PET. Ulteriori scansioni sono state ripetute dopo sei e dodici mesi per valutare i cambiamenti verificatisi dopo il trattamento. Otto scansioni su dieci hanno mostrato una risposta. Un responder alla terapia significa che la depressione diminuisce potenzialmente di almeno il 50%. È questo un effetto straordinariamente positivo per tutti quei soggetti refrattari alle cure.

Gli scienziati sottolineano, però, che lo studio necessita di ulteriori approfondimenti. La depressione è una condizione che limita in maniera considerevole la vita quotidiana. Il trattamento si basa principalmente sulla somministrazione di farmaci antidepressivi i cui effetti, purtroppo, sono spesso modesti e/o temporanei. I medicinali impiegati sono triciclici e inibitori della ricaptazione della serotonina.

Talvolta possono essere associati stabilizzanti dell'umore.

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