Manovra di Heimlich, ecco come la moglie di Facchinetti ha salvato la Marcuzzi

Il dramma vissuto dalla conduttrice ha riportato l'attenzione sulla tecnica di primo soccorso nata nel 1974 per rimuovere un'ostruzione delle vie aeree e salvare la vita di una persona

Manovra di Heimlich, ecco come la moglie di Facchinetti ha salvato la Marcuzzi

Quattro chiacchiere, qualche risata a cena e il boccone finisce di traverso. E qui comincia il dramma. Quello raccontato da Alessia Marcuzzi, che ha rischiato di morire soffocata da un pezzo di polpo rimastole bloccato nella trachea. A salvarla non sono stati i colpi e le pacche sulla schiena, seppur decise, che il marito Paolo e il figlio Tommaso le hanno dato ripetutamente. Solo la manovra di Heimlich praticata dalla moglie di Francesco Facchinetti, Wilma Faissol, è riuscita a ridarle letteralmente la vita.

"Wilma mi ha preso da dietro e mi ha stretto forte, dandomi un colpo forte sullo sterno verso l'alto. All'improvviso ho sputato quel grosso pezzo che mi bloccava la respirazione e che era rimasto completamente intatto e ho ripreso a deglutire", così lo ha descritto Alessia Marcuzzi nel post di ringraziamento alla Faissol, alla quale oggi la conduttrice deve la vita. La tecnica, in pratica, è quella di Heimlich e prende il nome del medico che l'ha ideata, lo statunitense Henry Heimlich, che nel 1974 spiegò come praticarla su adulti e bambini sopra l'anno in caso di ostruzione delle vie aeree per evitare la morte per soffocamento.

È soprattutto in età pediatrica che il boccone può diventare killer. Il soffocamento per inalazione di corpo estraneo è, infatti, una delle cause più frequenti di decesso nei bambini piccoli. Anche gli adulti non sono, però, risparmiati da questo dramma; lo testimonia il caso di un 36enne, che a Pistoia è morto soffocato da un pezzo di carne mentre mangiava al ristorante insieme ad alcuni amici.

Come eseguire la manovra di Heimlich

Le autorità sanitarie periodicamente riportano l'attenzione su questa tecnica salvavita, che viene insegnata come primo soccorso e si utilizza in caso di ostruzione delle vie aeree causata da un corpo estraneo. "Viene eseguita per prevenire il soffocamento di una persona nel caso in cui le sue vie respiratorie (gola, trachea) vengano bloccate da un pezzo di cibo o da un altro oggetto", si legge sul sito ISSalute "e consiste nel comprimere il diaframma di persone coscienti, spingendolo verso l'alto, in modo da causare un colpo di tosse (determinato artificialmente dal violento aumento della pressione intratoracica) e la conseguente espulsione del corpo estraneo". Per salvare una persona o un bambino possono servire anche più spinte, più precisamente "l'alternanza di cinque colpi alla schiena tra le scapole impressi con il palmo della mano e cinque spinte sul diaframma". Sui neonati invece la manovra di disostruzione è differente e prevede il posizionamento del lattante sulle ginocchia a pancia in sotto, con il corpo leggermente inclinato verso il pavimento: "Si dovranno dare prima 5 colpi a mano aperta fra le scapole dopodiché, girando il bimbo in posizione supina, si dovranno effettuare 5 compressioni toraciche. Alternando quindi sequenze di 5 pacche interscapolari e 5 compressioni toraciche, si dovrà ripetere la manovra finché il corpo estraneo non venga espulso".

Ma come si capisce se è necessario praticare la manovra su un individuo, che apparentemente sta soffocando? I segnali sono molteplici e sono elencati dall'Istituto superiore di sanità: "Se l'individio mette le mani attorno al collo e fatica a respirare, producendo rumori e suoni striduli; diventa di colore blu-viola, il suo viso (pelle e labbra) e le sue unghie prendono una colorazione fra blu e il violaceo a causa della mancanza di ossigeno nei polmoni; ha evidente difficoltà a parlare;

emette una tosse molto debole o perde conoscenza". Una volta capita la gravità della situazione, la lucidità e la tempestività di intervento risultano fondamentali per salvare la vita della persona, che sta soffocando.

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