Salute

Morta dopo il "ritocchino": occhio alle sostanze vietate

La morte della giovane 35enne di Maranello ha acceso i riflettori su un fenomeno sempre più in ascesa: la corsa indiscriminata al "ritocchino"

Morta dopo un trattamento estetico al seno: occhio alle sostanze vietate

Ha scosso l'Italia la vicenda di Samantha Migliore, la 35enne di Maranello morta dopo trattamento estetico. Il dramma si è consumato a casa della vittima. Proprio qui una presunta "estetista", pur non essendo qualificata per questo genere di procedura, ha iniettato nel seno della giovane la sostanza che, molto probabilmente, ha provocato il decesso. Sarà ora l'autopsia a chiarire le cause dello stesso. Il trattamento estetico in questione ha inevitabilmente acceso i riflettori su un fenomeno sempre più in ascesa: la corsa indiscriminata al "ritocchino".

Sui social pullulano messaggi che pubblicizzano centri di medicina estetica e persino i cosiddetti "botox bar", ovvero ambulatori non accreditati dove anche l'operazione più semplice può rivelarsi rischiosa. Ma cosa è successo a Samantha Migliore? Risposte certe saranno fornite solo dall'esito dell'esame autoptico, ora si possono solo avanzare delle ipotesi. Per il trattamento estetico al quale si è sottoposta potrebbe essere stato utilizzato del silicone o un'altra sostanza e la morte potrebbe essere sopraggiunta in seguito a uno choc anafilattico. Non è da escludere, tuttavia, una crisi vaso-vagale indotta dal dolore intenso, con conseguente arresto cardiocircolatorio.

La responsabile dovrà ora chiarire la sua posizione dinanzi alla giustizia e spiegare se fosse consapevole o meno che in Italia è vietato fare iniezioni al seno sia di acido ialuronico che di silicone. In particolare il silicone liquido, spesso acquistato a poco prezzo su internet, può generare reazioni granulomatose o processi infiammatori che tendono a inglobare il materiale estraneo nei tessuti. Anche in assenza di stati flogistici, si può assistere a una migrazione di tale materiale nell'organismo a causa della forza di gravità. Ma non è tutto. Alcune sostanze sono in grado di dare dei falsi positivi in caso di screening del carcinoma mammario o avere addirittura effetti cancerogeni.

Nessun trattamento estetico, sia pure banale, deve essere sottovalutato. Gli esperti consigliano di rivolgersi a medici specializzati in chirurgia plastica o estetica che devono operare in un contesto adeguato (strutture sanitarie, case di cura) e collaborare con un anestesista.

Fondamentale, infine, il rapporto con il paziente al quale è necessario illustrare nel dettaglio tutti i rischi e le eventuali complicanze, prima verbalmente e poi facendo firmare allo stesso un consenso informato.

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