L'olio di ricino è un olio vegetale assai denso, ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi della pianta di ricino o Ricinus communis. Con un'altezza media di 2-3 metri, il ricino è originario dell'Africa tropicale e si è poi diffuso un po' in tutto il mondo, in particolare nelle aree subtropicali e nelle zone con clima temperato. Si presenta sotto forma di pianta arborescente, annua o perenne. Le foglie sono lobate con il bordo dentato, verdi oppure rosse.
I frutti, invece, assumono la forma di capsule spinose e, una volta maturi, si aprono liberando semi sfumati di rosso o di bruno. Il nome comune anglosassone dell'olio di ricino, ovvero "castor oil", molto probabilmente deriva dal suo utilizzo come sostituto del "castoreum" (castoreo), ovvero una base aromatica prodotta dalle ghiandole perinee del castoro. Tante sono le sue proprietà benefiche.
Le caratteristiche dell'olio di ricino
Una delle caratteristiche principali dell'olio di ricino, che presenta un colore variabile tra il trasparente e il giallo e una profumazione tipica, è il suo elevato contenuto di acido ricinoleico (83-90%), ovvero un acido grasso insaturo, presente come trigliceride e non reperibile in altri substrati lipidici. Altri suoi componenti includono: acido oleico, acido stearico, acido palmitico, acido arachico e acido alfa-linolenico.
Questi nutrienti conferiscono all'olio di ricino (e ai suoi derivati) proprietà peculiari. Pertanto, esso è altamente utilizzato nell'industria farmaceutica, al fine di produrre eccipienti, e nella creazione di saponi, lubrificanti, profumi, cere, rivestimenti e inchiostri. Nel comparto alimentare, invece, l'olio di ricino viene impiegato in vari additivi, ad esempio come aroma dei dolci o come inibitore della muffa nell'imballaggio. In India e in Pakistan si usa per conservare i cereali e alcuni legumi.
Olio di ricino, un potente lassativo
Dall'odore e dal sapore molto sgradevoli, l'olio di ricino è uno dei più forti lassativi a base oleosa. Tale azione è esplicata dall'acido ricinoleico che, in seguito all'assunzione, viene liberato dai trigliceridi grazie all'azione degli enzimi gastrici e pancreatici, con il supporto della bile epatica. Nella forma libera, solo una piccola parte è assorbita dall'intestino. Le quantità più rilevanti, trasformate in ricinoleato di sodio e di potassio, agiscono come saponi sulla superficie della mucosa intestinale, quindi inibiscono l'assorbimento di acqua e di elettroliti e aumentano la fluidità del contenuto dello stesso intestino.
Generalmente l'olio di ricino si ingerisce a stomaco vuoto, mescolato con succo di arancia o con oli essenziali che mitigano il suo gusto intenso. Poiché nello stomaco agisce come un qualsiasi altro grasso e ne ritarda il tempo di svuotamento, esso va assunto lontano dai pasti. L'azione lassativa avrà poi luogo nel giro di 2-6 ore. Nonostante il suo impiego oggi sia stato ridimensionato, l'olio di ricino è indicato per liberare l'intestino prima del parto, di interventi chirurgici e di procedure radiologiche.
Olio di ricino, alleato della bellezza
Grazie alla sua affinità con la cheratina, il principale costituente di unghie, capelli e peli, l'olio di ricino vanta un posto d'onore nella cosmesi naturale come agente nutriente. È dunque in grado di restituire equilibrio in caso di capelli secchi, sfibrati e spezzati. Le sue proprietà rinforzanti, ristrutturanti ed ammorbidenti, infatti, ristabiliscono il giusto quantitativo di grasso, ne prevengono l'indebolimento ed evitano la formazione delle doppie punte.
In quanto denso e filmante, l'olio di ricino andrebbe unito all'olio di mandorle e all'olio di lino. Da non dimenticare, poi, la sua efficacia contro la cute secca. Spalmato sulla pelle, forma un film che riduce in maniera considerevole l'evaporazione dell'acqua e la conseguente disidratazione. L'uso costante dello stesso, applicato puro prima di dormire o come mascara, rinforza e dona volume alle ciglia.
Olio di ricino, quali le controindicazioni e gli effetti collaterali?
Nonostante nella maggior parte dei casi l'olio di ricino sia ben tollerato, il suo utilizzo è sconsigliato nei soggetti che presentano una ipersensibilità di tipo allergico e specifico, ma altresì durante la gravidanza e l'allattamento.
Non va nemmeno assunto per trattare il colon irritabile e in caso di patologie dell'ano e del retto, in
particolare emorroidi, ragadi, prolassi, se non insorte per causa della stipsi. Al pari di tutti i lassativi ad azione osmotica, anche l'olio di ricino può dar luogo a effetti collaterali. Tra questi vi sono:- nausea;
- diarrea;
- dolori e crampi addominali;
- disidratazione;
- malassorbimento;
- effetto rebound con aggravamento della stipsi;
- debolezza generale.
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