
La polizia è al lavoro e la Digos studia foto e video per identificare i partecipanti al corteo-fiaccolata per commemorare la morte di Sergio Ramelli che la sera del 29 aprile si è concluso come negli anni passati con il rito del «presente» davanti alla targa in via Paladini, in zona Città Studi. Circa duemila militanti di estrema destra hanno aderito alla manifestazione che cadeva a cinquant'anni esatti dall'assassinio del militante del Fronte della Gioventù ucciso a colpi di chiave inglese da esponenti di Avanguardia Operaia. C'è stato anche qualche momento di nervosismo quando nel momento del silenzio è risuonata da un condominio vicino il «Bella ciao».
La Procura di Milano aprirà un fascicolo, in prima battuta conoscitivo, senza ipotesi di reato nè indagati, e poi valutando la contestazione di manifestazione fascista sulla base della legge Scelba. La linea della Procura, diretta da Marcello Viola è chiara ed espressa anche in un atto d'appello contro le 23 assoluzioni dello scorso novembre di altrettanti esponenti di estrema destra, identificati nel corteo del 29 aprile 2019 alla memoria del militante del Fronte della Gioventù. Quel genere di manifestazioni, in cui cresce di anno in anno il numero di partecipanti (erano 600 nel 2014), hanno «l'intento non solo di commemorare la morte del giovane», ma anche di «rievocare un rituale tipico del partito fascista» e di «esternare» la «adesione ad un determinato sistema di valori». Una «condotta», ha scritto il pm Enrico Pavone, che «assume preoccupante rilevanza». Sussiste in questo caso, dunque, il «pericolo di ricostituzione del partito fascista», anche sulla base, secondo la Procura, della sentenza della Cassazione a Sezioni Unite dello scorso anno. Un'inchiesta, affidata al pm Alessandro Gobbis, era stata aperta pure sul corteo dello scorso anno e ora, quando sul tavolo del procuratore arriverà l'informativa delle forze dell'ordine, sarà aperto un nuovo fascicolo da parte del pool antiterrorismo. Tra l'altro, un'informativa della Digos è già arrivata ai pm sui saluti romani che ci sono stati il 27 aprile al Campo X del cimitero Maggiore di Milano per la commemorazione (anche questa si tiene ogni anno) dei caduti della Repubblica sociale italiana.
Il governatore Attilio Fontana condanna: «Queste immagini mi sembra di capire che siano relative a frange che non sono state riconosciute come parte di nessun partito oggi al governo, ma al di là di quello, io credo che sia giunto il momento di
arrivare a una pacificazione. Se ci sono delle frange che vengano emarginate, che rimangano per conto loro». Per il capogruppo Pd Pierfrancesco Majorino «il Bella Ciao dai balconi è stata la risposta più bella e composta».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.