Addio lunghe code in pronto soccorso. Il San Carlo cerca di tagliarle aprendo un pronto soccorso per i casi non urgenti. Si tratta del terzo in Italia e sarà accessibile pagando un ticket. Un pagamento che del resto è già previsto per i pazienti indicati come codici bianchi: quei pazienti che non necessitano di un trattamento ospedaliero. Casi cosiddetti impropri che comportano un allungamento delle code, soprattutto nei fine settimana, nei giorni festivi e negli orari in cui sono chiusi gli studi dei medici di famiglia. Accessi inadeguati che sono tuttaltro che indolori. Causano, infatti, ingorghi in pronto soccorso mal sopportati dai pazienti da codice bianco che devono stazionare per ore sorpassati dagli altri pazienti, quelli gravissimi da codice rosso, quelli gravi da codice giallo e quelli da codice verde. Anche questi, per i quali non è previsto il pagamento del ticket, potrebbero essere dirottati nel pronto soccorso per casi non urgenti.
Tutto dipende dallentità dei codici bianchi, al momento è allo studio il flusso dei pazienti. Ci si sta dedicando il neo direttore generale Antonio Mobilia in carica dallinizio dell'anno, dopo essere stato per anni a capo dellAsl «Città di Milano», che finalmente ha accolto la richiesta daprire un pronto soccorso parallelo dal direttore del dipartimento Emergenza ed accettazione Maurizio Marzegalli che per anni ha provato a proporre ai precedenti direttori generali. E tempo un mese sarà allestito il nuovo pronto soccorso parallelo, giusto il tempo di provvedere allaspetto più difficile: quello di reperire il personale necessario. Peccato perché già ora ce ne sarebbe tanto bisogno.
Basti pensare come dichiara il primario: «Arriviamo a 230-250 accessi al giorno. In questo periodo superiamo sempre i 200 di media del resto dell'anno».
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