Urla, insulti, fischi e braccia tese con il pugno chiuso. La tangentopoli rossa di Sesto san Giovanni scoperchiata con le indagini di pm di Monza sulle mazzette per larea ex Falck, è diventata un nervo scoperto della sinistra. Che dopo cinquantanni ha paura di perdere lormai ex Stalingrado dItalia e ieri ha cercato di impedire una manifestazione del Pdl. Sul palco il coordinatore regionale Mario Mantovani, il sottosegretario Daniela Santanchè, lex vicesindaco di Milano Riccardo De Corato e gli assessori regionali Romano La Russa e Stefano Maullu. Ai margini della piazza un gruppo di violenti trattenuti dalle forze dellordine tra i quali lassessore alla Cultura del Pd Monica Chittò e il vicesindaco di Rifondazione comunista Demetrio Morabito visto urlare e sollevare il dito medio verso il palco. Un gesto ben poco istituzionale. «Da sempre - taglia corto La Russa - i comunisti hanno cercato di zittire uomini e donne del centrodestra con urla, offese e fischi». Non ci riescono con la Santanchè. «Invece di essere qui a fischiare - le sue parole - dovreste essere chiusi in casa a pensare a tutto quello che è accaduto a Sesto. Vero, vicesindaco Morabito?». Chiaro riferimento allarresto per tangenti dellex assessore Pasqualino Di Leva. Immediata la reazione di Filippo Penati, ex sindaco e responsabile della segreteria politica di Pier Luigi Bersani.
«Ho apprezzato la visita di Daniela Santanchè, ma sono certo che lei si sarà posta la stessa domanda di tutti i sestesi: perché il candidato del Pdl alle scorse elezioni Giuseppe Pasini, non ha raccontato in campagna elettorale quanto ha riferito ai giudici? In quel caso la città sarebbe stata facilmente espugnata ben prima di ora. Alla Santanchè non può essere sfuggito che non lha fatto perché non cè alcuna verità».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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