Daniela Santanché, esponente di La Destra in rotta col cofondatore e segretario del partito Francesco Storace, si candiderà alla presidenza della Provincia di Milano nella primavera del 2009. Lo ha detto in un’intervista al settimanale Vanity Fair, nella quale annuncia anche che, durante il congresso di novembre, si candiderà alla segreteria contro lo stesso Storace.
«Sì, mi candido. L’idea è di Vittorio Sgarbi. Mi sembra una sfida interessante», ha detto nell’intervista riferendosi alle elezioni provinciali. Con Silvio Berlusconi, continua, «non c’è nessun nuovo amore. Io sono sempre stata col Cavaliere». Quanto a Storace che si dice pronto a intese locali col Pdl - «abbiamo il dovere - afferma Storace - di aprire un dialogo con tutte le forze che operano nel centrodestra» - Santanché non è d’accordo: «Questo è puro opportunismo politico. Il patto con Berlusconi deve essere a livello nazionale. Per questo sto raccogliendo le firme per candidarmi al congresso». Resta però l’incognita An, che appare poco propensa a riaprirle le porte. «Se hanno in mente il bene del Paese, e non questioni personali, credo cambieranno idea. Anche Umberto Bossi e Gianfranco Fini se ne sono dette di tutti i colori, eppure ora governano insieme», prosegue Santanché.
Quanto alle resistenze nei suoi confronti di Ignazio La Russa, uno dei colonnelli di An e ministro della Difesa, l’esponente di La Destra ritiene che sia «prima di tutto un amico. Lui, sua moglie Laura, i suoi figli mi mancano moltissimo. Può dire di me ciò che vuole, ma il rapporto di amicizia non si scalfisce».
Nessun problema, sostiene, neanche con Gianfranco Fini, presidente della Camera: «Non ha nulla da perdonarmi. Fa politica da quando portava i pantaloni corti. E poi, ora che Gianfranco ha scoperto l’amore, È quella la sua vittoria più bella».
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