Cera una volta la farmacia a Savignone. Cera, ma adesso non cè più perché insieme con gli studi dei medici di medicina generale, da un anno e mezzo si è spostata a fondovalle e per raggiungerla non si può più andare a piedi. Non è bastata nel frattempo la raccolta di 520 firme consegnate al Comune, alla Asl3 e alle Regione per far cambiare idea alla giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Antonio Bigotti, né ha portato a nulla la commissione tecnica (sempre comunale) che doveva dirimere la questione se fosse giusto o meno consentire ai farmacisti il trasloco dal centro del paese a una zona più trafficata sebbene più lontana. Adesso del caso se ne dovrà occupare il tribunale al quale i cittadini si sono rivolti per chiedere che la farmacia torni in paese.
«Il sindaco dice che va bene così perché adesso la farmacia è equidistante da tutti i centri abitati della zona, oltre a Savignone, Isorelle, e la frazione di San Bartolomeo - racconta Anna Rita Cecchini, consigliere comunale di opposizione - In campagna elettorale il sindaco aveva fatto un cavallo di battaglia di questo spostamento, che tuttavia, visto che gli studi medici sono nei locali della farmacia, crea problemi anche per le persone che devono farsi visitare».
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