La Scala vede rosso e Pisapia batte cassa: «Milanesi aiutateci»

La Scala in balia del mercato immobiliare e del buon cuore dei milanesi. Nel primo cda dell’era Pisapia - ieri il neo sindaco ha fatto il debutto da presidente della Fondazione - i soci hanno dovuto tutti ammettere che «sono finiti i tempi delle vacche grasse», anche per il tempio della lirica. Comune e Provincia hanno ufficialmente dichiarato che non sono in grado di mantenere gli impegni. La Scala vede «rosso», 7 milioni per l’esattezza sui 108 messi nel bilancio 2011, e già si guarda con preoccupazione al 2012 nonostante l’ingresso dal primo gennaio di Tod’s. Il presidente Podestà ha comunicato che il versamento della quota di 2,9 milioni dipende dalla vendita di un palazzo di proprietà dell’ente in corso di Porta Vittoria 27. E Pisapia riferisce che Palazzo Marino non è in grado di versare i 3 milioni promessi come contributo straordinaria dall’ex sindaco Moratti. «I fondi non erano previsti nel bilancio - ha riferito - faremo di tutto per trovare delle risorse ma per avere un’idea più precisa dobbiamo aspettare dopo il 30 settembre quando sarà approvata la delibera di salvaguardia». Per arrivare al buco di sette milioni, vanno aggiunti 1,3 milioni previsti come sponsor o anticipi di contributo che invece mancano all’appello.

Via ai tagli e la parola d’ordine è contenimento dei costi. E Pisapia fa un appello ai milanesi: « Ogni aiuto piccolo o grande può dare risposte al tempio della lirica che non può fare brutte figure in Italia e nel mondo». Ma si valuta anche l’ingresso di nuovi soci.

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