(...) Certo il delta tra PdL e PD si riduce sempre più, se consideriamo anche la provincia, è poco più di un paio di punti percentuali, un risultato significativo, ma non sufficiente. Don Gianni ci ha sempre detto che il rapporto tra la politica e la grande industria pubblica e privata, ha condizionato costantemente il risultato elettorale, costituendo una serie di rendite di posizione che solo una nuova generazione potrà modificare. Ma noi non vorremmo aspettare quel tempo, non possiamo lasciare la città ingovernata, senza guida e senza vocazione.
Alla Genova che si ritrae e rifugge la sfida del cambiamento, opporremo quella Genova capace di credere in un progetto di rilancio e sviluppo.
La gronda di ponente, nonostante la Vincenzi e Burlando si farà e si farà con la volontà del Governo che interverrà e dei voti del centrodestra che in Comune sosterrà una scelta per la città.
Il terzo valico è «un fatto» che si chiama Governo Berlusconi e se la Genova del domani sarà nuovamente epicentro di traffici e commerci lo dovrà ad una azione coordinata e costante del PdL e della Lega.
La gronda di levante sarà la nuova sfida che inizia oggi e libererà Genova dal traffico consegnandole una tangenziale urbana, gratuita e scorrevole.
Il Popolo della Libertà non è più il partito della curva sud, in perenne lotta con le coop rosse, il suo gruppo consiliare, diretta rappresentanza politica della città moderata è ragguardevole per quantità e qualità e il suo lavoro da frutti spesso poco avvertiti, ma significativamente capaci e tali da costringere tutta la maggioranza ad invertire la rotta del «non fare».
La strada è ancora lunga, occorrerà attrezzarci sempre meglio per guardare al futuro con serenità e speranza, ma comunque non possiamo esimerci dall'assumerci la responsabilità delle nostre azioni, delle nostre decisioni e delle nostre scelte.
Le polemiche di questi giorni ne sono un esempio.
Personalmente me ne scuso. Cercheremo di fare meglio.
*Coordinatore Regionale PdL
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