Cronaca locale

Schiamazzi in testa alla hit-parade

A tener svegli i milanesi sono anche il traffico, i cantieri e chi usa la lavatrice di notte magari per risparmiare

Stefania Malacrida

«Non ne possiamo più!». Ci provano, i milanesi a difendersi da soli dai rumori molesti. Prima spiegano le proprie ragioni, poi ricorrono ai tappi per le orecchie. Ma infine, esasperati, chiamano i vigili. Ed eccole le cause che non lasciano dormire i cittadini la sera o che li tormentano durante il week-end, diligentemente annotate dalla Centrale operativa della polizia municipale.
Tra le 1800 segnalazioni arrivate a luglio, primi in classifica in assoluto sono gli «schiamazzi» notturni: un classico della Milano estiva, con 633 chiamate solo nel mese di luglio. «Ma - dicono alla Centrale - si tratta di comportamenti problematici da sanzionare, perché non individuali e difficili da accertare». Multa assicurata invece se i ghisa escono a causa dei più originali «rumori in abitazione», secondi in classifica con 404 chiamate: responsabile qualche condomino che pensa di dedicare la notte ai mestieri di casa. «Spesso - spiegano gli operatori della Centrale - si tratta di qualcuno che accende la lavatrice in piena notte, causando l’insonnia dei vicini. Ma non mancano gli stereo ad alto volume». Terzo nell’hit parade dei rumori, ma pur sempre sul podio, il traffico di Milano, che oltre a detenere numerosi primati, fa parlare di sé anche in materia di inquinamento acustico: 266 sono le telefonate per il frastuono «dei veicoli». A poca distanza quelle del caos generato da «attività» (225), un calderone eterogeneo in cui rientrano le onde sonore provenienti da discoteche e piscine. Sempre gettonatissimi sono i rumori tradizionali, quelli della Milano dei cantieri che spuntano ovunque come funghi: aumentate le segnalazioni per i lavori in corso (41) e per i motori degli impianti (35). Al concerto si aggiungono gli allarmi di appartamenti o automobili, con un boom di 85 telefonate.


Ma nella classifica del chiasso c’è proprio di tutto: dall’abbaiare dei cani (85 segnalazioni per i «rumori di animali»), ai fischietti delle manifestazioni (21 chiamate); per concludere con qualche appassionato di petardi, che non rinuncia agli scoppiettii nemmeno d’estate (5 chiamate).

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