Schianti, un «cervellone» monitorerà le strade

Un «sì» convinto all’istituzione del reato di omicidio stradale e u n nuovo «cervellone» per monitorare costantemente l’evoluzione del fenomeno dell’incidentalità sulle strade lombarde. «È certamente necessario - spiega il presidente della Regione Roberto Formigoni - mettere in campo provvedimenti deterrenti e, da questo punto di vista, dove le responsabilità sono evidenti e gravi è quindi molto utile introdurre il reato di omicidio stradale per chi causa feriti gravi o morti. È davvero inaccettabile non punire chi si mette alla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti o con un tasso alcolemico sopra il consentito». Nell’ottica di diminuire le vittime delle strade, Regione Lombardia attiverà a breve un grosso «cervellone», costantemente aggiornato grazie alla collaborazione delle Forze dell’Ordine, degli Enti locali e dell’Areu (Agenzia regionale emergenza-urgenza), per conoscere a fondo il fenomeno e proporre quindi le soluzioni più efficaci per ridurne gli effetti negativi. È il Centro di monitoraggio della Sicurezza stradale cui sta lavorando la Regione che, su proposta dell’assessore alla Protezione civile, Polizia locale e Sicurezza, Romano La Russa, ha approvato la convenzione che sarà sottoscritta con il Ministero delle Infrastrutture e che permetterà di ricevere il cofinanziamento statale che servirà a realizzare questo grosso database. «Regione Lombardia da diversi anni lavora per aumentare la sicurezza sulle strade - spiegano Formigoni e La Russa -. Vogliamo avere una conoscenza completa ed esaustiva del fenomeno».

Da qui, dunque, la partecipazione al bando del Ministero, peraltro previsto dal Piano nazionale della sicurezza stradale, che ha permesso di garantire alla Lombardia, prima classificata, un cofinanziamento di 3 milioni di euro, a fronte di una spesa complessiva prevista di 5,3 milioni.

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