Scoperta fabbrica di grasso dei Neandertal: i primitivi avevano già capito che la paleodieta uccide, noi no

Se oggi ci sembra sorprendente che 125.000 anni fa sapessero come sopravvivere a un’intossicazione proteica, è solo perché noi non sappiamo più neppure cosa e come mangiare

Scoperta fabbrica di grasso dei Neandertal: i primitivi avevano già capito che la paleodieta uccide, noi no
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Oh! La paleodieta! Una delle tante diete fuffa che vanno di moda nei feed dei guru su Instagram e venduta come il segreto perduto dell’uomo primordiale, quello che cacciava a petto nudo, non aveva il diabete e non stava a controllare l’indice glicemico continuamente come facciamo noi (seguendo i vari guru della chetogenica, o la carnivora, la fruttariana, la alcalina, quella del gruppo sanguigno, la detox al limone, il digiuno intermittente, la dieta ormonale, la Sirt di Adele, la Atkins, quella del minestrone, quella dei biscotti, quella dei cinque pasti ogni tre ore, quella senza glutine anche se non sei celiaco, quella solo yogurt greco, quella di stocavolo a merenda...).

Per salvarsi da questo scempio travestito da rinascita evolutiva, consiglio sempre una sola cosa: seguire Gabriele Bernardini, alias “la Somma e il Totale”, su Instagram. È l’unico che smonta ogni giorno con sarcasmo e competenza biochimica tutto questo ciarpame da supermercato motivazionale, e anche l’unico che non vuole vendervi niente, neppure un libro (per chi volesse approfondire ne ho scritto qui).

Torno al punto, che in realtà un disclaimer perché qualcuno non fraintenda la scoperta che sto per commentarvi: mangiare come un cavernicolo non vi renderà né più sani né più umani né più fighi né più saggi, anche perché non sapete nemmeno che cavolo di cavernicolo volete essere. Per esempio oggi ho letto una notizia appena uscita, una notizia che i guru non vi racconteranno mai, a meno che non la usino per impapocchiarvi un’altra paleocazzata: i Neanderthal, quelli veri, 125.000 anni fa avevano una fabbrica del grasso. Sorprendente no? Non è una metafora, proprio una fabbrica. Spezzavano ossa di animali con incudini e martelli di pietra e le bollivano per estrarne ogni traccia di grasso.

Perché? Per non morire di rabbit starvation, una condizione metabolica in cui l’eccesso di proteine, senza grassi o carboidrati, uccide (tipo la tanto diffusa chetogenica, l’avevano capito anche i Neanderthal che fa male). Altro che bistecche al sangue e digiuni intermittenti. Infatti Science Advances ha appena pubblicato uno studio su un sito paleolitico in Germania, Neumark-Nord 2, dove sono state trovate 172 carcasse frantumate, tra cavalli, cervi e bovini, tutte processate sistematicamente. C’erano appunto incudini e martelli e resti ossei da non lasciare dubbi: prima mangiavano il midollo e poi bollivano le ossa per il grasso. Era una strategia evolutiva, non una moda alimentare.

Lo facevano per non morire, perché avevano imparato che la carne da sola non basta, nonostante oggi si vendano libri con titoli tipo “Vivi come un carnivoro e sii felice” scritti da gente che ha la fobia delle verdure e delle patate bollite. Lo sapevano perché probabilmente qualcuno prima era morto male (non che si muoia bene, in generale, però magari più tardi): l’esperienza della morte è il grande insegnamento della vita per restare in vita e vale per tutte le specie animali, e noi siamo una specie animale, anche se preferiamo dimenticarlo ogni volta che apriamo il frigorifero. Il bello è che prima di questa scoperta si pensava che la capacità di ottimizzare le risorse (il cosiddetto resource intensification, cioè l’idea di estrarre tutto da quello che hai) fosse nata solo 28.000 anni fa, quando dei Neandertal ne restavano pochissimi.

Un archeologo americano ha detto che si tratta di “un comportamento sorprendentemente creativo e innovativo da parte dei Neanderthal”. A differenza dei paleonutrizionisti, loro sapevano che senza grasso si muore. Piccola precisazione per chi ancora crede che i Neanderthal fossero dei nostri antenati tonti: i Neanderthal non sono i nostri antenati, erano una specie diversa, un ramo collaterale, un’altra umanità, e Homo sapiens ha convissuto con molte altre specie umane. E sì, ci siamo accoppiati con loro (abbiamo tutti circa il 3% di DNA Neanderthal) e poi li abbiamo eliminati (e, molte decine di migliaia di anni dopo, abbiamo deciso che siamo sapiens per questo).

Se oggi ci sembra sorprendente che 125.000 anni fa sapessero come sopravvivere a un’intossicazione proteica, è solo perché noi non sappiamo più neppure cosa e come mangiare. Certo, i Neanderthal non ingrassavano, per procurarsi il cibo dovevano correre e non per sport.

Oggi noi mangiamo troppo, non ci corre dietro nessuno, non dobbiamo rincorrere nessuna preda, corriamo per dimagrire o se non vogliamo correre ci ingozziamo di tutto per poi ricorrere alle diete di ogni Wanna Marchi ci capiti sui social.

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