Le porte aperte allimmigrazione vogliono dire dissesto finanziario per il Comune. A prevederlo è Palazzo Marino: «Limmigrazione straniera - dice il vicesindaco Riccardo De Corato - come dimostrano i dati dellufficio Statistica, 30 anni è passata dall1.3% al 16.1%. E oggi in città 1 su 6 non è italiano. È vero che si tratta di cittadini regolari. Ma si dimentica che lintegrazione si fa con il denaro. Perché gli enti locali devono poi mettere in campo assistenza sanitaria, case popolari, servizi per la scuola e la famiglia e attività di sostegno».
Il problema si acuisce con la sentenza che di fatto impedisce lespulsione degli irregolari che si trovano in condizioni di indigenza: «Ai Comuni - aggiunge De Corato - paradossalmente toccherà ora farsi carico pure dei clandestini. Perché dopo la sentenza della Consulta ormai sono di fatto inespellibili».
Ma quanto costano gli immigrati? Nel bilancio del Comune alla voce «Immigrazione» si prevede uno stanziamento di 12 milioni e 380mila euro, ma si tratta solo di spese specificamente dirette agli stranieri residenti. «Quella voce è solo una piccola parte - conferma lassessore al Sociale Mariolina Moioli - la spesa per immigrati è incalcolabile». Gli immigrati sono un sesto dei milanesi. Per la Lega arrivano a beneficiare di fondi e contributi dal 40 al 70%.
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