Se il gestore è uno solo la famiglia ci guadagna

L’unico assunto valido nel comparare le offerte per i telefoni cellulari è che non esiste una tariffa migliore in assoluto.Peraltro, i piani tariffari sembrano fatti apposta per rendere arduo, quando non impossibile, il confronto. Per districarsi fra centinaia di profili, oltre alla visita ai siti dei singoli operatori, sono d’aiuto i motori di comparazione (www.tariffe.it, www.tariffecellulari.net e www.sostariffe.it), che consentono di individuare le opzioni più convenienti indicando la quantità di chiamate al mese, il loro tipo e la durata, le fasce orarie d’abitudine, il numero di sms e mms, l’uso di internet mobile, nonché l’operatore di partenza e quello di destinazione. Per risparmiare al massimo bisogna inoltre verificare di quali gestori si servono le persone chiamate più spesso, dato che a parità di condizioni conviene telefonare con un cellulare della stessa compagnia del destinatario,ma anche decidere fra ricarica e abbonamento prima di valutare l’eventuale cambio di operatore e del profilo tariffario. Questi accorgimenti possono tradursi, stando all’associazione Altroconsumo che ha creato un banca dati con oltre 700 tariffe di otto compagnie, in un vantaggio fino al 50%. Nel 2007 il decreto Bersani ha abolito il contributo di ricarica,mai gestori lo hanno spalmato sulle tariffe: così, il confronto tra ricaricabili e abbonamenti, questi ultimi gravati dalla tassa di concessione governativa(5,16 euro al mese), appare invariato rispetto agli esiti di un’indagine svolta allora dall’Antitrust che diceva che l’abbonamento conviene a chiconsumamolto,noncerto a chi chiama e manda sms per 15-20 euro al mese. Anche il possesso di più telefonini o Sim card, oggi diffuso, può contribuire ad abbassare la spesa. D’altraparte, gli incentivi non mancano per chi passa alla concorrenza portando con sé il numero: per ogni 15 euro di spesa mensile Tim provvede alla ricarica di 30 euro il mese successivo, Wind raddoppia le ricariche fino a 50 euro al mese per un semestre (fino a 300 euro), mentre Vodafone, in maniera analoga,ogni 10euro di traffico nazionale e fino a 90 euro al mese ne rimborsa altrettanti con una ricarica omaggio; e per chi sceglie di abbonarsi a uno dei piani «Più Facile» ci sono messaggi gratis perunsemestre ai numeri Vodafone e il rimborso della tassa di concessione governativa per un biennio. Promozione, quest’ultima, lanciata anche da Fastweb con «ParlaMobile», che a fronte di 25 euro mensili offre 300 minuti di chiamate almese verso tutti i cellulari e i fissi nazionali, 500 minuti verso 4 cellulari dello stesso gestore e altrettanti dal numero di casa Fastweb verso 5cellulari, oltre a50sms.Costi comparabili con il piano tariffario 3Power che «3» Italia si appresta a lanciare: al canone di 29 euro dovrebbero corrispondere 800 minuti di chiamate, 400 messaggi e 10Gb di traffico dati.

L’alternativa ai gestori tradizionali è costituita da operatori virtuali come UnoMobile e A-mobile, che si appoggiano rispettivamente a Vodafone eWind, e PosteMobile, col quale si risparmia associando la sim al conto BancoPosta o a una carta Postepay.

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