Se le Poste dicono grazie

Quanto vale un «pezzo» che, invece di denunciare un episodio di vessazioni al cittadino, racconta con il gusto dell’aneddoto l’umanità che si cela dietro uno sportello della Posta sotto un ciuffo di capelli rossi? Non ha prezzo. Ne è convinto Claudio Donatini, sindacalista, segretario regionale dalla Slp Cisl Liguria, che ha apprezzato molto l’articolo pubblicato qualche giorno fa nel quale Marina Sirtori raccontava quanto accaduto al nostro Massimiliano Lussana, caporedattore de il Giornale, alle Poste di via Dante. In ballo c’erano dieci euro chiesti di troppo da parte dell’impiegata e poi cortesemente restituiti, una volta chiarito l’equivoco, con tante scuse e una telefonata. «In un’epoca in cui la sensazionalità delle notizia conduce il gioco delle pubblicazioni, anche un espisodio controcorrente, graziosamente raccontato e ancor prima gradevolmente apprezzato dall’autore del pezzo, rappresenta un bello scorcio di varia umanità», ci scrive Donatini. Che spiega anche come sarebbe facile difendere chi, lavorando molto e con pochi mezzi a volte sbaglia.

Ma aggiunge «voglio solo in punta di piedi, manifestare rispetto per una persona che, nella sua quotidianità ha assegnato priorità alla correttezza verso un suo prossimo, la stessa correttezza che ha avuto Lei nel raccontare il fatto». Di certo c’è che dalla parti di via Dante l’altro giorno non si parlava d’altro. E quella signora con i capelli rossi aveva la fila più lunga di tutti.

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