Marco Bestetti, consigliere regionale di FdI. Sette arresti per presunti finanziamenti ad Hamas mascherati da raccolte fondi per la Palestina e Milano è risultata una "base operativa". Sorpreso?
"Per nulla, che ci sia un consolidato legate di connivenza, un fil rouge che lega un certo islamismo italiano con organizzazioni terroristiche internazionali non è cosa nuove. Ed era del tutto evidente che l'organizzazione continua di manifestazioni pro Hamas degli ultimi anni in città avesse un sapore di qualcosa di diverso rispetto alla solidarietà del popolo palestinese, per la natura degli organizzatori, per i toni violenti ed estremisti utilizzati".
Tra gli arrestati c'è Mohammad Hannoun, già colpito da daspo a Milano. C'è stato un corteo di solidarietà fino in Duomo sabato.
"Quella manifestazione, con dentro sigle sindacali di estrema sinistra, è segnale gravissimo ed estremamente pericoloso. Mi auguro e sono certo che questura e Digos stiano facendo approfondimenti. A fronte della notizia che almeno 7 milioni siano stati usati per finanziare il terrorismo, persone della nostra società scendono in piazza per solidarizzare. Spiace che non ci sia stata da parte delle forze politiche di centrosinistra, una ferma condanna anche di questo, oltre che degli episodi emersi dalla Procura".
Da anni si batte contro le moschee abusive, l'ultima in zona San Siro. Il Comune non si era accorto di nulla?
"Abbiamo sempre denunciato il rischio che queste pseudo moschee nascondessero altro. Per due volte, grazie alle segnalazioni dei cittadini, siamo riusciti a fermare quella che stava nascendo senza uno straccio di permesso urbanistico in via Gianicolo. Gli uffici del Comune e la polizia locale non avevano visto nulla. Come altri luoghi di culto abusivi, sarebbe forse entrata nel circuito parallelo di finanziamenti o strutture ramificate di organizzazioni terroristiche sul territorio italiano. Se una sigla vuole davvero aprire una moschea, e non ha nulla da nascondere, esistono gli strumenti di legge, comunali e regionali. Il Piano delle attrezzature religiose prevede aree idonee, si può partecipare a bandi con requisiti molto precisi imposti da Regione. Se ci si muove nel sottobosco ci sono altre finalità".
E i requisiti regionali sono sufficienti?
"Rivedremo la legge urbanistica regionale che è datata e in quella sede ragioneremo sulla possibilità di stringere ulteriormente i criteri per aprire nuovi luoghi di culto, perchè quello che la cronaca racconta è molto pericoloso, con ripercussioni sulla sicurezza nazionale".
Il centro islamico di via Padova ha vinto il bando del Comune e aprirà una moschea in via Esterle. Ha ancora perplessità?
"Predico grande cautela, soprattutto ora. Bene il fundraising dei fedeli ma parliamo di milioni. Da chi arrivano? Chiedo al sindaco Sala di fare un ulteriore intervento di controllo sulla tracciabilità dei finanziamenti, non vorrei che accadesse, questa volta al contrario, che organizzazioni estere vicine ad Hamas finanziassero l'apertura di luoghi di culto che diventano il loro trampolino in Italia".
Sala vuole trasferire la preghiera islamica dall'ex Palasharp a via Novara.
Anche qui continua la battaglia?"Sono irremovibile, si tolga dalla testa di destinare quell'area a luogo di culto, anche sotto il paravento della temporaneità, ci opporremo con tutti gli strumenti, amministrativi, giudiziari e politici".