«Il punto di partenza e di riferimento costante è sempre la dignità della persona, lo splendore del volto di Dio che si rispecchia sul volto di ogni essere umano». È questo un passaggio dell'omelia tenuta ieri in Duomo dall'arcivescovo Dionigi Tettamanzi, in occasione della quarantesima Giornata mondiale della pace. «Ma dire dignità della persona - ha aggiunto - significa dire qualcosa di molto concreto e impegnativo: significa rispetto dei suoi diritti e dei suoi doveri, di tutti e di ciascuno in particolare, a cominciare dal rispetto fondamentale: quello della vita e della libertà religiosa di ciascuno». Questo riferimento alla dignità della persona e ai suoi diritti e doveri «ci conduce a riaffermare altre numerose esigenze di valore essenziale per assicurare la pace tra gli uomini e i popoli contro le tante, le troppe ingiuste disuguaglianze ancora tragicamente presenti nel mondo. Basti solo pensare alle disuguaglianze nell'accesso a beni essenziali, come il cibo, l'acqua, la casa, la salute per milioni e milioni di persone al mondo, e alle persistenti disuguaglianze tra uomo e donna nell'esercizio dei diritti umani fondamentali». Tettamanzi ha anche parlato dei progetti della Chiesa ambrosiana: «Dal 4 al 9 settembre a Sibiu, in Romania, si svolgerà la III assemblea ecumenica europea intitolata La luce di Cristo illumina tutti.
In preparazione a questo evento, il 14 aprile firmerò la Charta Ecumenica insieme con i rappresentanti del consiglio delle Chiese cristiane della città». Larcivescovo ha sottolineato che con questa firma la Chiesa ambrosiana intende attuare le linee guida per la collaborazione tra le Chiese dEuropa».«Senza la dignità della persona non cè pace»
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